Cosenza, la sanità corrotta e “depressa” continua a fare i suoi porci comodi

Il disastro dell’ASP di Cosenza…e le stelle stanno a guardare!

Gentile Carchidi,

il suo giornale racconta spesso della Sanità cosentina. Meno male. Altrimenti di Sanità non ne parlerebbe nessuno. Invece è giusto che se ne parli con continuità, perché la corruzione e le clientele possono essere soppresse o almeno contenute a condizione che la trasparenza e le regole regnino sovrane!

Ovviamente un giornale, da solo, non può reggere tale onere. La Sanità di una provincia, peraltro vasta come quella cosentina, dovrebbe essere d’interesse, in primo luogo,  dei cittadini, dei sindaci, della politica, dei sindacati e delle Istituzioni tutte (Procura, Ministero della salute, Ordine dei Medici, Prefettura).

E invece che cosa accade nella nostra città? Accade che sopravvive una gestione disastrosa ed impunita dell’Azienda Sanitaria Provinciale! Il Direttore Generale, Raffaele Mauro, apparentemente imperturbabile (Faccia di Plastica), rimane al suo posto, nonostante all’atto della stipula del contratto di Direttore Generale con la Regione Calabria abbia dichiarato il falso e cioè abbia sottoscritto di non avere contenziosi con la stessa ASP di Cosenza.

Raffaele Mauro

E’ notorio, infatti, che lo stesso Mauro abbia adito le vie legali nei riguardi dell’ASP al fine di farsi riconoscere una Sindrome Ansioso Depressiva causata dalla specifica attività lavorativa che avrebbe svolto in qualità di dipendente della stessa ASP di Cosenza. L’avvocato Niccoli, dipendente dell’ASP, che stava svolgendo le sue abituali e dovute funzioni e, nel caso specifico, quelle relative a produrre opposizione alle pretese di Mauro, viene dallo stesso Mauro trasferito a svolgere altre attività. Di contro, vengono spesi milioni di euro in incarichi ad avvocati esterni per inefficienze ed errori interni all’ASP.

Pietro Filippo

Pietro Filippo, condannato in via definitiva per falso e truffa, rimane titolare di struttura complessa (primario), così come Ottorino Zuccarelli, rinviato a giudizio per gravi reati commessi nelle funzioni di Dirigente Medico dell’ASP, viene gratificato attraverso l’incarico di Direttore di Distretto; entrambi, sia Filippo che Zuccarelli, frequentano giornalmente, impunemente e spavaldamente (per dirla con Cetto Laqualunque) le stanze della Direzione Generale, evidentemente a sottolineare l’appartenenza al cerchio magico per aver contribuito in maniera determinante alla nomina stessa di Mauro (riconoscente) a Direttore Generale.

Silvana Ferrentino e suo marito Vincenzo Martire

Vincenzo Martire, marito del giudice Dott.ssa Silvana Ferrentino, viene trasferito cum gaudio magno dall’Azienda Ospedaliera e accolto all’ASP senza adeguata motivazione da parte di Mauro.

Valzer di posti letto che vengono creati e poco dopo cancellati a favore/sfavore del gruppo I Greco. Ospedali territoriali allo sbando, una per tutte l’Ortopedia degli Spoke, e fantasiose ed inefficienti allocazioni di tecnologie, strutture ed attività operative.

I Bambini di Gaia senza terapie su Cosenza e Rende a causa dell’abbandono in cui sono state costrette le strutture territoriali. Le commissioni interne all’ASP, per i cui componenti è previsto un cospicuo gettone, affidate senza la dovuta motivazione e trasparenza, una per tutte quella relativa al Comitato Zonale, così come lo straordinario che viene negato alle strutture squisitamente sanitarie e che al contrario viene attribuito ai soliti dipendenti che stanno al sole (leggi sede centrale di via Alimena); lo straordinario viene attribuito in maniera talmente sconsiderata da sforare il previsto plafond, al punto tale da creare importanti squilibri nelle specifiche voci del bilancio aziendale ed in particolare al Fondo di Produttività da destinare al personale del comparto.

Voci di bilancio che prevedono cifre inaudite per le pulizie, per la guardiania, per i carburanti per trazione e, a tal proposito, addirittura 600.000 euro l’anno per la manutenzione auto aziendali. Un’ASP in cui i Poliambulatori sono senza guida e senza indirizzo gestionale con la conseguenza di avere liste d’attesa improponibili all’utenza.

Un’ASP in cui la gestione è da un anno e mezzo diventata più che un’emergenza quotidiana, è diventata un primato della supremazia dell’inefficienza e del malcostume. Risulta essere emblematica la vicenda dell’Atto Aziendale: una commedia all’italiana. Un primo Atto Aziendale presentato, come vuole la norma, ai sindacati e al Collegio di Direzione e successivamente, inspiegabilmente e illegalmente, completamente rivisitato e stravolto da un team di sodali  ad uso e consumo degli amici, e inviato al Commissario per il Piano di Rientro, Massimo Scura, il quale lo boccia clamorosamente.

Successivamente, viene redatto un altro Atto aziendale, inviato direttamente all’Ufficio Regionale senza presentarlo né ai sindacati né al Consiglio di Direzione dell’ASP, ed anche questo bocciato perché non in linea con le regole regionali, poi un altro Atto Aziendale ancora, bocciato anche questo, sempre con la stessa motivazione e caratterizzato dalla presenza di incongruenti nuove strutture e funzioni.

Il tutto, relativamente alla Conferenza dei Sindaci, con il silenzio assordante del sindaco del Comune Capofila, architetto Mario Occhiuto, che ha ricevuto solo la prima proposta di Atto Aziendale e non la seconda, né la terza e né la quarta, ma probabilmente non avrà capito neanche l’importanza di tutto ciò, intento com’è ad occuparsi di ditte appaltatrici.

Il tutto con il silenzio assordante dei sindacalisti, che conoscono bene la storia, assopiti, vili e proni nei confronti del Direttore Generale, se non addirittura appartenenti alla stessa loggia massonica.

Con il silenzio assordante del Collegio Sindacale (ex Revisori dei Conti) che ratifica tutto senza mai entrare nel merito delle questioni e senza mai chiedere spiegazioni delle procedure e dei contenuti degli atti deliberativi. Con il silenzio assordante del Responsabile della Trasparenza e dell’Anticorruzione, Dott. Laviola, che è stato nominato senza una procedura visibile e trasparente  e che, forse, proprio per questo, risulta essere colpevolmente immobile ed inadempiente.

Con il silenzio assordante dell’Ordine dei Medici che continua vergognosamente a non prendere alcun tipo di provvedimento nei confronti di dirigenti medici condannati in via definitiva per reati contro la pubblica amministrazione nell’esercizio della professione.

Con il silenzio assordante, inadeguato e sospetto della classe politica tutta, in una regione dove più che in ogni altra, i cittadini dovrebbero pretendere di essere rappresentati dagli uomini e dalle donne migliori, ci si aspetterebbe un atto di saggia resipiscenza dal parte del Governatore Oliverio relativamente alla nomina del Direttore Mauro. Per i cittadini utenti non rimane quindi che contare ciascuno nella  propria buona stella,  perché a volte le Istituzioni, pardon, ….le stelle stanno a guardare!

Cittadini utenti dell’ASP di Cosenza