Cosenza, nel centrodestra gli Occhiuto non fanno più paura al di là del patetico Orsopanza

Questo Robertino non se l’aspettava. Non si aspettava che a provare ad interrompere la sua spedita marcia verso l’approvazione della legge “Omnibus” sulla fusione dei comuni fosse proprio un suo alleato: Fratelli d’Italia, o meglio la parte di Fratelli d’Italia che si richiama alle “posizioni politiche” (termine sinceramente esagerato ma non troviamo altro che non sconfini in… truffa) di Fausto Orsomarso, meglio conosciuto come Orsomarcio o al massimo Orsopanza.

Robertino aveva studiato tutto nei minimi particolari per accelerare e rendere “operativa” la legge per affidare il timone del futuro grande comune Cosenza/Rende/Castrolibero al fratellino Mario, e per non avere intoppi ha pensato bene di inserire nella legge una norma per privare i cittadini e i sindaci del loro parere vincolante sulla fusione, trasformando il referendum da vincolante a consultivo. Una mossa per far fuori Nicola Adamo travestito da Franz, ritornato sindaco di Cosenza proprio in virtù dell’accordo che prevedeva Robertino alla Regione ma che evidentemente nascondeva il solito “trucco” degli Occhiuto. Ma anche per eliminare Orlandino Greco, “giovane/vecchio” ras di Castrolibero, che invece è stato eletto proprio qualche giorno fa e che naturalmente non vuole piegarsi per niente alla volontà di due fratelli rozzi, ignoranti, presuntuosi e corrotti fino al midollo.

Gli Occhiuto, che continuano evidentemente a ritenersi intoccabili dalla “giustizia”, si credono più furbi e ammanicati degli altri e così hanno forzato la mano perché senza lo strumento del referendum il parere dei cittadini e dei sindaci resta tale: solo un parere. Un ostacolo che andava rimosso, a decidere devono essere solo lui e il fratello, che però è sempre più impresentabile dopo aver beccato anche la prima condanna persino da un Tribunale “venduto” come quello di Cosenza.

Robertino aveva avuto garanzie, quando ha pensato di infilare la norma che elimina il referendum vincolante nella legge regionale, dai suoi alleati che l’avrebbero votata. Non solo, i fratelloni d’Italia gli avevano anche assicurato il loro sì alla candidatura di Mario Occhiuto (nella speranza che con qualche mazzetta o con qualche provvidenziale “prescrizione” riesca a risolvere i suoi problemi giudiziari), ma Orsomarso ha di colpo cambiato idea.

Gli accordi presi sulla spartizione del malloppo della città unica sono, evidentemente, saltati o quantomeno traballano. Ora Robertino non ha solo contro Nicola Adamo che rivendica la paternità dell’intrallazzo “città unica” e il piccolo Orlando “furioso”, ma anche una parte dei Fratelli di ‘ndrangheta, anche al di là della penosa pagliacciata con la quale Occhiuto il parassita ha poi “costretto” i consiglieri di Fratelli d’Italia a fare i burattini votando il suo delirante “diktat”. E non ci vuole molto per capire che a far precipitare l’accordo con Orsomarso è stata la condanna e la pericolosa posizione giudiziaria di Mario Occhiuto. Con la scusa di essere stati sollecitati da tanti sindaci che vedono in questa mossa di Robertino un abuso, gli scagnozzi di Orsomarso avevano chiesto al presidente di ritirare la norma sul referendum. La manovra è saltata per la disarmante inadeguatezza di Orsopanza, che di strategia politica non ha mai capito un fico secco, ma è chiaro che un partito di governo come Fratelli d’Italia non cederà facilmente alle imposizioni del piccolo Occhiuto, già beneficiato oltre le sue reali capacità con il pennacchio di governatore senza coglioni. 

La richiesta di Orsomarso a Robertino di fare un passo indietro, per quanto sballata e messa in campo senza un criterio e senza una logica, in ogni caso, non è certo dettata dalla sua coscienza politica che gli urla di fermare un obbrobrio legislativo che toglie libertà ai cittadini, ma per mero opportunismo politico. Non gli conviene stare dalla parte degli Occhiuto, non solo perché si prospettano nuovi guai giudiziari per Mario, ma anche perché molto presto il loro partito di riferimento non ci sarà più e il rischio successivo è che Orsomarcio si possa trovare gli Occhiuto addirittura in casa sua o in quella della Lega. E naturalmente ci deve pur essere qualcuno che frena la brama di potere di questa gentaglia. Che non esiterebbe un attimo a proporre la testa vuota del servo Pierluigi Caputo al posto di… Mario Occhiuto e questo Fratelli d’Italia proprio non se lo può permettere. Farsi sputare in faccia da questi soggetti è veramente fuori dal mondo.

La patetica prova di forza di Robertino, che è andato a mercanteggiare in pieno stile “massomafia” con i quattro consiglieri di Fratelli d’Italia rivela, invece che la “forza”, l’estrema “debolezza” degli Occhiuti all’interno del centrodestra. Orsomarso – e non solo lui – non ci sta a regalare la città unica agli Occhiuto ora che nel governo, in Regione, e anche a Cosenza, non contano più come prima. Il tempo sarà come sempre galantuomo ma se gli Occhiuti pensavano di farci una “singa”, beh oggi hanno capito che non sarà facile perché se Orsopanza non capisce una mazza di strategia politica nel centrodestra non manca chi ha messo nel mirino i fratelli più imbarazzanti della politica calabrese, degni “eredi” della tradizione dei Cinghiali. Povera Cusenza nostra, ma anche povera Calabria nostra!