Cosenza, primarie PD: l’inciucio corre sul filo

Domani per quanti vorranno si aprono le urne delle primarie PD. La posta in gioco, anche se il risultato è scontato, è la poltrona da segretario del PD: per Renzi non dovrebbero esserci problemi.

Ma domani è anche il giorno delle sfide locali tra potentati politici, tra vecchi e nuovi marpioni del PD. Anche se la vittoria di Renzi è scontata, lo scontro locale assume una forte valenza politica territoriale e definirà chi resta ai “posti di comando” e chi dovrà andare via, chi sarà candidato e chi no.

Domani in tanti avranno l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. O meglio, l’occasione che si presenta per i sinceri oppositori del sistema Madame Fifì/Capu i Liuni/Palla Palla è veramente ghiotta. Domani un voto a loro contrario potrebbe decretare la fine politica di questo trio che in maniera fittizia porta a Renzi, ed in Calabria (e non solo), ha fatto più danni della bomba atomica ad Hiroshima. Come? Sostenendo Orlando, che non sarà il massimo, ma nella logica del meno peggio, alla quale il PD e i suoi elettori sono abituati, è l’unica scelta possibile. Se vince la mozione Orlando a Cosenza le “lettere di licenziamento” per i vecchi tromboni della stantia nomenklatura sono già pronte.

Orlando, che non ha nessuna speranza di vincere, in buona sostanza mira ad accaparrarsi un 30% delle preferenze che lo porterebbe ad essere la vera spina nel fianco di Renzi. Con un risultato così Renzi dovrà accontentare ogni richiesta che arriva dalla “minoranza”. Orlando sa anche che la partita si gioca sulle capacità di chi lo rappresentata nei territori, ad attrarre voti: su Cosenza può contare su Guccione il Bretellone che ha ottime possibilità di riuscita in questa impresa. Se il risultato sarà raggiunto, non tarderanno ad arrivare i premi per i vincitori “locali”.

Gli elettori del PD, e quanti vorranno partecipare a queste primarie, che (lo ricordiamo) sono aperte a tutti, domani si troveranno di fronte ad un bivio: continuare a dare potere a chi ha già dimostrato di amministrarlo solo per fini personali, oppure provare a cambiare registro.

Questa volta la scelta è importante (lo dico per voi del PD): continuare a farsi rappresentare da chi ha amministrato per 30 anni, milioni e milioni di euro senza concludere niente per i cittadini, oppure puntare su altro cavallo.

Tradotta localmente la sfida di domani è tra Madame Fifì e Bretellone, tra Guglielmelli e Mazzuca.

Entrambi i contendenti si sono già organizzati, ed ognuno ha già mobilitato le proprie truppe. Quello che serve a Guccione, in questo caso, è un “voto di opinione” o se preferite “di protesta contro Renzi e compari locali”. Un voto che potrebbe arrivare proprio per l’avversità che la gente nutre oramai nei confronti di Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio: pur di vederla andare lavorare e fuori dall’amministrazione pubblica, in tanti sono disposti a votare Orlando. Anche se come si vede dalla foto l’inciucio corre sul filo, e c’è scommetterci che Nicola e Luigi venderanno cara la pelle. Si parla già di accordi trasversali con settori di Forza Italia locali che hanno messo a disposizione diverse compagnie di truppe cammellate pronte a votare Renzi. Il tutto sotto l’attenta regia di Nicola e di Guglielmelli che sta imparando il mestiere.

Ora non resta altro da fare che aspettare il responso delle urne che come sempre, comunque finirà, non sarà privo di polemiche e di accuse di imbrogli.