Cosenza, quintali di spazzatura al posto della “bretella” a via Popilia

La tabella che segnala il percorso destinato ai pedoni si perde tra cumuli di rifiuti, canneti ed erba alta oltre un metro. Il marciapiede tra l’altro si interrompe dopo un metro. Una beffa per chi si inoltra in questo ex cantiere. È desolante il quadro nell’area dove dovrebbe sorgere la tanto attesa strada parallela a via Popilia (la cosiddetta “bretella”, ndr). Abbandono totale. Degrado alle spalle di moderni edifici.
Da un lato, in direzione di Vaglio Lise, coperto dalla fitta vegetazione, si intravede il traguardo. Dall’altro, in direzione del ponte di Calatrava, l’inizio del cantiere dove le ruspe all’epoca si fecero largo bonificando e togliendo tonnellate di rifiuti. Una strada sterrata che viene utilizzata come parcheggio di fortuna o scorciatoia per raggiungere a piedi i palazzi vicini. Il resto è una discarica abusiva di rifiuti dove c’è di tutto: sanitari piccoli e grandi (finanche una vasca da bagno), pneumatici, sedie, giocattoli inutilizzabili, materiale in ferro, vetro, tubi, recipienti e altro ancora.
Un itinerario che fu progettato dalla vecchia amministrazione comunale nel momento in cui una corsia di viale Mancini destinata ai veicoli fu cancellata per fare posto al Parco del Benessere in attesa di tramvia o bus elettrici. Una strada parallela a via Popilia che avrebbe dovuto decongestionare il traffico evitando intasamenti sullo storico tracciato che attraversa il popoloso quartiere cittadino.

La prima traccia della strada parallela a via Popilia affonda le radici nel 2017. Un anno dopo (a novembre) tra i vari progetti messi in campo per migliorare la viabilità cittadina si dava priorità proprio a questa strada. Tempo pochi mesi, due o tre al massimo, e il tracciato sarebbe stato pronto. Così si disse. Lunghezza circa un chilometro e mezzo, costi a carico della Regione e in parte del Comune, per come prevedeva un accordo siglato tra Palazzo dei Bruzi e la Cittadella di Catanzaro. Sulla carta, un’opera da portare avanti in pochissimo tempo e dare così la possibilità a via Popilia di liberarsi di parte del traffico automobilistico che è costretta a sopportare dal giorno in cui fu chiuso parte di viale Mancini.

Invece, sulla strada parallela a via Popilia, è calato improvvisamente il silenzio. Da cinque anni si va avanti tra ipotesi e promesse. Una delle patate bollenti ereditate dalla giunta di Franz Caruso. Si è parlato pure di problemi legati agli espropri. Nel frattempo via Popilia “scoppia” e i rifiuti sull’ipotetico percorso alternativo aumentano. Fonte: Gazzetta del Sud