Cosenza, ragazzini interrogati da Cozzolino: una retata per ripulirsi l’immagine

Che fine ha fatto quel togato di un Cozzolino? Cosa starà facendo di così importante quel tenente Colombo di un Cozzolino? Le domande sorgono spontanee perché ci arrivano segnalazioni da ogni dove che quel commissario Montalbano di un Cozzolino è impegnato freneticamente in una indagine ad alto rischio, contro il narcotraffico cosentino. Si narra che quel duro di un Cozzolino si sia chiuso nella sua stanza da mesi per annodare i fili di una indagine complicata, quanto pericolosa.

Pare che non abbia mai smesso di occuparsi di alcuni ragazzini, come vi abbiamo già raccontato, che fumano spinelli. Una inchiesta complessa che lo impegna giorno e notte e dove a stento riesce a trovare 10 minuti per andare a cena con l’indagato Potestio per vedere come apparare le sue vicende giudiziarie.

O per farsi 4 passi in città sempre con gli indagati.

Cozzolino (quello più alto) e Potestio

Infatti molti dei clienti di Cozzolino, per lo più intrallazini, imbroglioni, e corrotti, lamentano da tempo l’assenza del pm che – impegnato com’è ad organizzare la retata contro qualche figlio di mamma che fuma spinelli, salvaguardando i figli di papà, per lo più figli di magistrati, di marescialli e ispettori, di importanti avvocati e professionisti –  non può occuparsi di coprire i loro intrallazzi.

L’essersi concentrato su questa importante inchiesta, dove alcuni studenti appena maggiorenni davanti qualche locale della città consumano spinelli, magari cedendo qualcosa ai propri compagni, ha di fatto danneggiato molti dei suoi compari che non riescono ad apparare le loro vicende in tribunale, e reclamano il suo ritorno.

Un suo cliente (un corrotto di prima categoria) ci ha scritto chiedendoci se possiamo pubblicare un suo appello per far sì che il procuratore capo Spagnuolo alleggerisca un po’ il carico di lavoro che ha destinato a Cozzolino. Quel tanto che gli permetta ancora di girare negli uffici della procura per insabbiare questo o quel procedimento a carico degli amici degli amici. E vista l’amicizia che ci lega a quel pescegatto di un Cozzolino, non ci siamo tirati indietro, riportando questo passaggio.

Ora, al di là della facile ironia che il personaggio suscita, come si fa a credere nella Giustizia amministrata da uno come Cozzolino? Come può mandare in galera qualcuno?

Come si può dare credito ad un pm che non ha mai chiarito i suoi rapporti con gli indagati che continua a frequentare in spregio alla Legge e alla Giustizia? Solo a Cosenza può succedere.

Cozzolino continua ad interrogare ragazzini facendo loro sempre le stesse domande: fumi spinelli? Chi te li vende? Costringendoli, con minacce, ad accusare i loro coetanei che non hanno santi in paradiso: i figli di nessuno. Quelli che si possono accusare senza incorrere nelle ire dei papà. Ed è proprio contro di loro, l’anello debole della catena di spaccio in città, che quel codardo di un  Cozzolino ha deciso di scaricare tutte le responsabilità, ed utilizzare questa ennesima buffonata di operazione per ripulirsi l’immagine.

Non si preoccupi Cozzolino che a completare la liste dei presunti spacciatori, ad operazione avvenuta, ci penseremo noi. Poi ci facciamo quattro risate tutti insieme, compresi i genitori degli arrestati.

GdD