Cosenza, il “regalo” di Pegna e Notre Dame de Paris all’erba del “Marulla”

Alla fine tutti i nodi vengono al pettine o – se preferite – il tempo è galantuomo. Ricordate la vicenda dello spettacolo “Notre Dame de Paris” e del palco montato all’interno del rettangolo erboso di gioco dello stadio “Gigi Marulla”?

Non serviva un profeta per indovinare che il terreno di gioco sarebbe stato danneggiato e così ieri, non appena lo stadio ha riaperto i battenti per la conferenza stampa di presentazione di Trinchera e Fontana, tutti hanno potuto vedere le condizioni del manto erboso nella parte dove c’è stato il palco del kolossal di Ruggero Pegna.

In realtà, con 47 gradi di temperatura, se copri un prato per 3/4 giorni, è chiaro che l’erba si brucia subito perché ovviamente non avrà acqua. Se lì sopra c’era il palco, era abbastanza ovvio che si bruciasse, com’è evidente dalla foto che pubblichiamo.

Naturalmente mai e poi mai sentirete una sola parola di protesta da parte del patron Guarascio, completamente in balia del sindaco Occhiuto, che ha sponsorizzato a lungo l’evento di Pegna. Ma per fortuna una buona parte della tifoseria, viste le condizioni nelle quali è ridotto il campo, sta cominciando a protestare.

Se sono stati poco accorti, i signori organizzatori dovrebbero pagare i danni.
O meglio: si dovrebbero mettere le clausole nei contratti. Chi lo ha rovinato avrebbe dovuto fare, a proprie spese, la rizollatura. Ma abbiamo seri dubbi che su quel contratto ci sia una clausola del genere.

Della serie: era già tutto previsto. Chi aveva anche avvisato del pericolo è stato chiamato “gufo” per essere educato o è stato insultato da quell’arrogante di Pegna, che evidentemente è convinto che Notre Dame sia come Vasco Rossi…

Ci dispiace perché il manto erboso del “Marulla” è sempre stato un fiore all’occhiello e uno spettacolo teatrale, un musical di serie B non vale certo i concerti delle rockstar ma abbiamo la netta sensazione che al ritorno del Cosenza in campionato queste macchie sul campo le vedremo per parecchi mesi. Così com’era successo dopo i concerti di Vasco e Ligabue ma allora almeno ne era valsa la pena, oggi invece…