Cosenza ricorda Faber: grandi emozioni al Teatro dell’Acquario

di Anna Zupi

Il ricordo del ventennale dalla scomparsa di De Andrè a Cosenza prende il nome de ”Gli arcobaleni di altri mondi”. Venerdì al Teatro dell’Acquario si registra il tutto esaurito; a gran richiesta si replica sabato e domenica. La magia di De Andrè spopola sui social, il suo pensiero e la sua voce mancano più che mai, in un periodo storico in cui avere un pensiero sembra essere una colpa. Luci e ombre avvolgono la cronostoria di Faber; stralci di interviste e immagini fanno da cornice ai sette artisti che si alternano sul palco.

Sette musicisti calabresi hanno incantato per tre sere il pubblico del teatro dell’Acquario registrando il sold out e la richiesta del bis e del tris. Luci e ombre avvolgono la cronistoria di Faber percorsa con stalci di interviste e immagini che fanno da cornice ai sette performers che si alternano sul palco. Si percepisce la complicità, il feeling e l’amicizia dei componenti del gruppo che li rende complici nel vìaggio.

Un immenso e spumeggiante Sasà Calabrese (Chitarra e voce) apre lo spettacolo con Daniele Moraca (Chitarra, voce e armonica) nostalgico, autoironico e coinvolgente. Massimo Garritano (Bouzouki, Lap Steel) anima la standing ovation e riesce a commuovere il pubblico con brani interamente strumentali; raggiunge l’apice in “Creuza de ma”.

Checco Pallone (percussioni e tamburi a cornice) sostituisce la tradizionale batteria creando suoni quasi naturali, Roberto Risorto (pianoforte) indispensabile in ogni brano. Danilo Chiarella (basso elettrico) fusione di musica e musicista ad unisono. Ospite speciale della serata Gaspare Tancredi (Chitarra e voce) performer magistrale, insieme a Sasà Calabrese e Daniele Moraca superano le aspettative del pubblico più esigente. De Andrè è un cantautore dalle mille anime che tocca tutte le corde dell’esperienza umana. Ha scritto bellissime e strazianti canzoni d’amore, ballate dal sapore surreale e graffianti canti di protesta. Gli Arcobaleni di altri mondi ripercorrono il viaggio di De Andrè da “La guerra di Piero” a “Bocca di Rosa” da “Le nuvole” a “Creuza de ma”. Un revival coinvolgente con un pubblico educato e attento che canta, applaude e chiede il bis. È tutto davvero perfetto e grande emozione si percepisce quando Daniele Moraca legge una lettera di ringraziamento di Dori Ghezzi per l’iniziativa.

De Andrè cantava per gli ultimi, in queste serate un grande riscatto per il teatro che pochi anni fa ha rischiato di chiudere i battenti: oggi si afferma con il prestigioso premio speciale UBU 2018 assegnato al Centro Rat/ Teatro dell’Acquario “per avere nel corso degli ultimi quarantadue anni creato, inventato, organizzato il teatro, in tutte le sue forme, in una città complicata come Cosenza”
Si chiude il sipario con gli occhi rossi, la lacrima scesa e la voglia di rivederlo ancora. Attendiamo le nuove date per rivivere un mito che non è mai morto: Faber