Cosenza. Torna “Laudomia”, il Festival della letteratura indipendente

Il Festival Letterario “Laudomia”, giunto alla II edizione, si terrà presso le statue del Mab, su Corso Mazzini a Cosenza, nei giorni 14, 15 e 16 settembre. Il titolo di questa edizione è “Lead. Le parole prime”. L’evento è organizzato, come soggetto capofila, da La Base insieme ad alcune librerie indipendenti cittadine (Juna, Mondadori, Raccontami, Ubik), case editrici (Coessenza, Edizioni Erranti, Le Pecore Nere, Talos) e realtà associative (Gaia, La Terra di Piero).

Oggi giovedì 14 settembre si parte alle ore 16,30 con l’inaugurazione Festival e Mostra “Incipit” a cura dei detenuti della sezione Alta Sicurezza della Casa Circondariale di Cosenza, a seguito di un progetto della Libreria Raccontami.

Ore 17.00 Presentazione di Comunque nude. La rappresentazione femminile nei monumenti pubblici italiani, Associazione Mi Riconosci, edizioni Mimesis. Rossana Carrieri. L’autrice dialoga con Vittoria Morrone e Maria Giovanna Rullo sotto la statua de La bagnante e L’accoccolata.

Ore 18.00 Presentazione di Grande di Daniele Nicastro, edizioni Einaudi. L’autore dialoga con Emanuela Internò, statua de Il Cardinale.

Ore 19.00 Presentazione di Tarassaco di Angelo Argondizzo, edizioni Scatole Parlanti. L’autore dialoga con Marta Monteleone, statua de I bronzi di Riace.

Ore 20.00 Presentazione di Lettere Minuscole di Claudio Dionesalvi, edizioni Le Pecore Nere. L’autore dialoga con Maria Pina Iannuzzi e Regina Cellino, statua di Ettore e Andromaca.

Domani venerdì 15 settembre si incomincia alle ore 17.00 Presentazione de Il tempo della madre di Ida Lo Sardo, Edizioni Erranti. L’autrice dialoga con Maria Emilia Cuzzilla sotto la statua de Le tre sorelle.

Ore 18.00 Presentazione di Malinverno di Domenico Dara, edizioni Feltrinelli. L’autore dialoga con Gianluca Veltri, statua Ettore e Andromaca

Ore 19.00 La redazione di Registro Sconnesso presenta il nuovo numero, Formarsi, statua di La rinascita della cultura

Ore 20.00 Performance poetica su Manifestar di Dai Sombra, edizioni, traduzione di Elisa Stefania Tropea, statua di San Giorgio e il Drago

Il festival si conclude sabato 16 settembre. Si parte alle ore 17.00 Presentazione di Fuori dagli Sche(r)mi di Luca Baroncini, edizioni Feltrinelli. L’autore dialoga con Osvaldo Tartaro sotto la statua Grande maternità

Ore 18.00 Presentazione di Ti abbraccio, Teheran!, di Doris Bellomusto e Tiziana Tosi, Le Pecore Nere. Le autrici dialogano con Vittoria Morrone  e Maria Francesca Magno, statua Testa di Cariatide

Ore 19.00 Presentazione di Sogni e incubi di Marco Cavalcante Edizioni Erranti. L’autore dialoga con Claudio Dionesalvi statua Lupo della Sila

Ore 20.00 Presentazione di Mezze misure di Franco Dionesalvi, edizioni Erranti. Reading poetico a cura di Ernesto Orrico, Musiche Franc Caccuri, statua I grandi archeologi.

La parola “Laudomia” deriva dal greco antico Laodameia, significa “che doma il popolo”: «Nome femminile, arcaico ed elegante, tipicamente toscano che deriva dall’antica Grecia. Il suo significato è colei che domina il mondo». 

Nella tradizione orale cosentina, nella mitologia popolare della città, si narra di una donna, una guaritrice reputata strega, mandata al rogo quattro secoli fa. Personaggi e luoghi con questo nome sono presenti anche in Calvino, Dante e Totò.

L’edizione 2022 è stata dedicata al tema dell’eresia. Ogni anno il festival declina il topos Laudomia in forme e funzioni differenti.

Ogni libro presentato espone aneddoti e suggestioni riconducibili a una o più statue del Mab. Così ciascuna statua, col suo silenzio parlante, diviene a sua volta oggetto-lead, soggetto introduttivo, veicolo maieutico di un discorso tra oralità, scrittura e visione. Le statue del Mab incarnano infatti l’altra città, nel senso del suo doppio. Sono oggetti inanimati, che possono però prendere vita, purché intorno a esse si sviluppi una narrazione. Con Calvino, «la Laudomia viva ha bisogno di cercare nella Laudomia dei morti la spiegazione di se stessa». Il tema di quest‘anno è dunque l’uscita dal silenzio, l’inizio del discorso, il ritorno al logos nell’era della comunicazione digitale, un rinnovato rapporto tra letteratura, scienze e natura.