Cosenza,”‘a ganga” di Guarascio

A Cosenza e provincia l’espressione “tena ‘na ganga!”, indica una persona combattiva, certo, ma anche altezzosa, a tal punto da scomodare la “ganga”, che come tutti noi cosentini sappiamo significa letteralmente “molare”. In sostanza, “tenere” a “ganga” significa esternare concetti con baldanza e presuntuosa loquacità.

Dove vogliamo andare a parare? E’ molto semplice: giovedì scorso il presidente del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio ha rotto il silenzio dopo la fallimentare chiusura della sessione invernale del calciomercato e all’indomani della quarta sconfitta consecutiva della squadra (oggi siamo arrivati a cinque dopo la nuova battuta d’arresto di ieri sera col Benevento). Ma invece di cospargersi il capo di cenere e magari chiedere anche scusa alla tifoseria, ha – appunto – tirato fuori “‘a ganga” e ne ha avuto per tutti: tifosi che contestano e giornalisti che non sarebbero professionali in primis. E ha sfoderato tutta quella arroganza che di solito mostra solo in privato per giustificare il suo operato, mettendosi a confronto con le più importanti realtà (!) del calcio italiano e producendosi in una spericolata autoesaltazione della sua gestione nonostante il terzultimo posto in classifica. Arrivando addirittura a sostenere che la squadra di questa stagione è più forte di quella dell’anno scorso. Evidentemente Guarascio sa che se lo può permettere: nel senso che sa benissimo che nessuno lo può contestare “seriamente” e di conseguenza è autorizzato a trattare tutti come se fossero suoi dipendenti… Del resto, padroni si nasce e lui, Guarascio, per dirla con Totò, lo nacque… 

Quindi, tanto per gradire, ha ricordato a quel buffone di Occhiuto che in questa stagione, per colpa sua, è stato costretto ad investire in… terreno di gioco (in realtà ci sarebbe stato da assestare qualche fendente dialettico al prestanome che ricopre ancora il ruolo di assessore allo Sport oltre che al solito cazzaro) e seggiolini. Ma su questo ormai Guarascio sfonda una porta aperta, vista e considerata l’altissima impopolarità di Occhiuto e scagnozzi a Cosenza.

Entrando nello specifico, poi, Guarascio ha fatto sapere ai giornalisti presenti che i social (e quindi anche i semplici tifosi, tanto per fare un esempio…) li hanno superati…. nel senso che ormai le televisioni private hanno ascolti ridicoli, la stampa non la legge più nessuno e i giornali se li comprano solo i lecchini e sotto questo aspetto ha ragione da vendere.
Guarascio ha detto chiaramente ai suoi interlocutori: “Alzate il livello perché andate solo dietro ai social, che ormai vi hanno superato….”.

Guarascio non ha fatto altro che mettere il punto esclamativo ad una scontatissima verità ma, nonostante abbia “fotografato” alla perfezione la situazione, continua a non curare minimamente la comunicazione della società che dirige e ad ignorare incredibilmente tutti i proventi che potrebbero arrivargli con uno staff appena decente e con lo sfruttamento del marketing, altra parola “misteriosa” per il nostro presidente. Più o meno come il settore giovanile: Guarascio è presidente del Cosenza da quasi 10 anni ma il Cosenza è l’unica società professionistica che non ha una “casa” e non ha una scuola calcio autonoma… Misteri della “fede” guarasciana. Sempre a futura memoria e Forza Lupi… sempre!