Covid 19, Casali del Manco. Non c’è mai tempo per ascoltare i cittadini

Covid 19, Casali del Manco. Non c’è mai tempo per ascoltare i cittadini

Non c’è mai il tempo per ascoltare i cittadini. Lo sanno bene le donne della Biblioteca delle Donne Bruzie  che per ben due intere giornate hanno protestato, con la loro presidente, davanti la sede della direzione strategica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, reclamando un incontro con la Commissaria, dopo aver chiesto e regolarmente protocollato una richiesta in tal senso, insieme ad una petizione di 250 firme di cittadine e cittadine in cui si chiedeva di poter intervenire con urgenza nelle zone rosse di Casali del Manco e Celico con uno screening più allargato ed efficace.

Nella seconda giornata di mobilitazione, per tutta risposta la segreteria della direzione generale o chi per loro ha pensato bene di far intervenire solo due agenti della Digos.

“Posso affermare che i due agenti hanno ben compreso le nostre ragioni”, ci riferisce Maria Francesca Lucanto, “e dopo aver interloquito loro stessi con la segreteria della direzione generale è stato loro detto di accompagnarmi al dipartimento di prevenzione per poter parlare con il dr. Marino. Così è stato fatto. Ho chiesto di poter parlare con il dr. Marino, ma mi è stato dato solo un semplice foglietto con una mail per chiedere appuntamento. Ho potuto constatare comunque le enormi deficienze in cui versano le nostre strutture sanitarie in relazione alla lotta al Covid: un solo operatore sanitario messo a disposizione per effettuare i tamponi….prenotazioni di settimane e settimane.

Ritorno al mio posto davanti la sede dell’Asp. Mi è impedito di salire su in direzione in attesa della Commissaria, così resto sotto fuori. Non conoscevo la Commissaria per cui quando lei mi passa davanti leggendo il mio cartellone, non mi stupisco più di tanto, considerato che più di una persona si era fermata a leggerlo. Rimango davanti l’ Asp fino a tardi serata ma non succede niente nonostante le mie ripetute richieste di poter parlare con lei. Mi ridicono che c’è bisogno di una nuova mail per chiedere appuntamento. Va bene. No anzi va male. Ritorno a casa e questa volta sentite le donne e gli uomini della biblioteca delle donne bruzie, decidiamo di rifare la richiesta”.

Nella nuova richiesta di appuntamento inviata alla Commissaria le donne della Biblioteca Bruzia alzano il tiro, avanzando una proposta concreta: il decentramento dei servizi anticovid presso le strutture sanitarie che già sono presenti nel territorio/zona rossa: cioè il poliambulatorio di Casole Bruzio per Casali del Manco e il Consultorio Familiare per Celico.

In ciò facendosi interpreti anche dei desiderata di altri cittadini e cittadine del Casali, come  i ragazzi e le ragazze di Magli, che per aver effettuato una forma di protesta pacifica e con tutte le precauzioni anticovid, non solo sono stati inascoltati, ma anche multati.

La proposta, fatta anche a sostegno dell’Amministrazione dei Casali del Manco sottolinea l’urgenza e la necessità di rendere i servizi sanitari più prossimi alla cittadinanza. Nell’immediato, secondo le donne della Biblioteca, è necessario  investire le strutture sopracitate del Poliambulatorio di Casole Bruzio e del Consultorio familiare di Celico, nello screening necessario per le zone rosse attraverso ogni possibile strumento di  diagnosi e cura.  Perché i tamponi e i test sierologici non possono essere effettuati in tali strutture? Può  l’Asp di Cosenza attrezzarsi in tal senso?  Tante le domande. “Certo non è il momento di fare analisi sul perché la nostra sanità calabrese fa acqua da tutte le parti”, affermano le donne della Biblioteca per bocca della loro presidente, “Non è il tempo di capire perché in questo lasso di tempo tra un’emergenza covid e l’altra, non si siano meglio attrezzate le strutture sanitarie territoriali. Certo non è il tempo di cercare di capire perché non si sono potenziate le USCA dell’Asp di Cosenza con l’assunzione di più personale medico e infermieristico. Il tempo urge perché il virus ha colpito nel cuore di uno dei più belli  territori della Calabria, alle porte del Gran Bosco d’Italia. E’ per questo che, abbandonate le polemiche sterili di sapore partitico, che ora lasciano il tempio che trovano, occorre fare qualcosa, razionalizzando le risorse a disposizione e indirizzandole nelle zone maggiormente colpite”.

La proposta e la mail indirizzata alla Direzione strategica dell’Asp di Cosenza è stata anche sottoscritta da Francesca Pisani, Assessore del  Comune dei Casali del Manco, dall’avvocato Anna Greco, dall’ingegnere e intellettuale casalino Francesco Morrone, dal funzionario amministrativo Marco Caferro, responsabile anche della CGIL Casalina, dall’avvocato Maria Concetta Falcone, dalla “mamma a tempo pieno” e disoccupata Marilena Barca, dal sindacalista Massimo Covello, dalla ricercatrice in Politica Economica Graziella Bonanno, da Loredana De Marco, impiegata e responsabile amministrativo, da Francesco Carlo Arnone, funzionario del Ministero del lavoro, dall’avvocato Luigi Guglielmelli.