Covid Cosenza. L’Annunziata è allo sbando e il commissario se ne va in vacanza

di Francesca Canino

18 i pazienti Covid in attesa di cure al Pronto soccorso dell’ospedale di Cosenza. È il bilancio della giornata di ieri, venerdì 16 aprile, che ha registrato, oltre ai 433 nuovi casi Covid, anche 5 decessi. Una situazione critica, che ha fatto intraprendere, negli ultimi giorni, azioni eclatanti, come l’occupazione della sede dell’Azienda ospedaliera e dell’Asp bruzie. Su tutto grava il disinteresse di coloro i quali occupano i posti che contano nella sanità nazionale e regionale. In primis il ministro Speranza, incontrato da una delegazione dei calabresi fuorisede a Roma, che si sono detti delusi dal confronto. Non sembra, infatti, essere emersa alcuna volontà per migliorare la sanità calabrese: nessuna assunzione e nessuna apertura degli ospedali chiusi.

Quasi in contemporanea, altri manifestanti hanno trascorso alcune ore sul tetto della Cittadella regionale. Hanno, poi, incontrato il commissario ad acta Guido Longo, ma anch’egli non ha dato risposte soddisfacenti.

Intanto dall’Annunziata giungono notizie raccapriccianti: il commissario straordinario Isabella Mastrobuono, a detta dei bene informati, ha lasciato l’ospedale giovedì e tornerà martedì prossimo. Weekend lungo. Anche il direttore sanitario e il direttore amministrativo sono in modalità weekend fuori dalla Calabria. L’ospedale sarà senza una guida per alcuni giorni, proprio in un momento molto difficile a causa dell’aumento dei contagi e degli accessi giornalieri. A ciò si aggiunge l’abbandono, nelle scorse settimane, del direttore del Pronto soccorso, ovvero il reparto più caldo e importante dell’ospedale.

Anche lo scorso anno, val la pena ricordare, il commissario Panizzoli ritornava, ogni fine settimana, a Bergamo, la zona rossa per eccellenza, anche nei periodi più cruciali. Per loro fortuna, sia i commissari che i direttori, non sono stati finora contagiati, a differenza di tantissime altre persone che affollano le diverse strutture sanitarie calabresi, affossate da decenni di incuria, mala politica e sprechi. Basti pensare alla liquidazione di 50.000 euro che Panizzoli dispose per se stessa, prima di andar via, come premio per aver rovinato l’Annunziata e aver rinunciato al finanziamento di 10 milioni di euro che avrebbe permesso l’acquisto di nuove attrezzature.