“E’ stata una notte meravigliosa sotto tutti gli aspetti, è stata una salvezza a cui nessuno credeva, che voglio dedicare alla Calabria, una terra martoriata dalla disoccupazione e da altre cose”.
Il presidente del Crotone, Gianni Vrenna, fa fatica ad archiviare la notte magica dei calabresi, che vincendo con la Lazio, e in virtù del ko dell’Empoli a Palermo, ha agguantato un’incredibile salvezza. “E’ il nostro scudetto, una salvezza forse più bella della vittoria del campionato dell’anno scorso, che era quasi preannunciata – sottolinea il numero uno dei calabresi ai microfoni de “La Politica nel Pallone”, su Gr Parlamento -. La salvezza è arrivata all’ultima giornata, con le orecchie a Palermo: molto è dipeso da noi, tanto dai rosanero. Finalmente il calcio sta cambiando, anche da noi è all’inglese, e speriamo continui su questa linea. I meriti vanno a chi ha più benzina in corpo e riesce a spuntarla sugli altri”.
“Abbiamo fatto una cavalcata impressionate che ci ha portato a ottenere un risultato impensabile a gennaio. Ma la forza del mister, dei ragazzi e di tutti ci ha permesso di completare quest’opera d’arte”.
Giuseppe Ursino, direttore sportivo del Crotone, è ancora quasi incredulo davanti allo straordinario traguardo raggiunto. Ospite di “4-4-2”, il programma trasmesso in live streaming sul sito www.sportmediaset.it, il dirigente dei calabresi riconosce che “il merito è di tutti, i giocatori sono stati straordinari, tutti dicevano che avevamo una rosa inadeguata per la categoria, io li conoscevo e sapevo cosa avrebbero potuto dare. Infatti in sei sono stati convocati in Nazionale, un record per una squadra piccola come la nostra.
La gara della svolta? La partita che ci ha dato grande fiducia è stata la vittoria a Verona col Chievo. Perché li’ abbiamo capito che potevamo fare bene anche in trasferta, visto che in casa in molte faticavamo a batterci”.
Per quanto riguarda Nicola, “vogliamo confermare il mister a tutti i costi. Siamo contentissimi di lui e la squadra non sarà smantellata come gli altri anni. Abbiamo un’intelaiatura ben collaudata e vogliamo ripartire da questo gruppo per fare una squadra adeguata alla categoria. Ma Falcinelli tornerà al Sassuolo. Un fioretto per la salvezza? No, io non faccio niente, il mister è allenato e può andare in bici a Torino, ma io no. Festeggerò con i miei familiari”.