Cutro, alunni senza aule e l’Esercito ospita le classi

Gli alloggi che erano destinati ai soldati dell’esercito italiano sono stati trasformati in aule per gli alunni della scuola elementare. Accade a Cutro, nel Crotonese, dove da inizio anno 230 scolari di terza, quarta e quinta elementare dell’Istituto comprensivo ‘Abate Fabio di Bona’ sono ospitati nelle palazzine costruite nel 2009 che dovevano servire come alloggi per gli 800 militari della caserma dell’esercito mai realizzata a Cutro. Complessivamente l’insediamento militare è di 9 palazzine per 96 alloggi costate 20 milioni di euro.

Dopo 13 anni, tre di queste palazzine, dal 2022 sono usate per ospitare i militari dell’operazione Strade sicure; le altre sono vuote. Così il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, ha chiesto al comando militare regionale di poter utilizzare alcuni alloggi per trasferirvi temporaneamente 12 classi. Una richiesta che è stata accolta dal colonello Giovambattista Frisone, comandante del Comando militare esercito Calabria di Catanzaro, che ha ottenuto dal ministero della Difesa l’autorizzazione.

Anche se gli alunni svolgono le lezioni già da inizio dell’anno scolastico negli alloggi dell’insediamento militare, la consegna dei 12 appartamenti è stata resa ufficiale questa mattina nel corso di una cerimonia dell’alzabandiera collettiva svolta insieme da militari ed alunni.

“Questa terra ed in particolare Cutro – ha detto Frisone – non deve essere ricordata per il naufragio o per altri motivi, ma anche per questa significativa realtà nella quale si sono concretizzate empatia e sinergia tra varie istituzioni dello Stato dalla quale trae giovamento il futuro dei nostri ragazzi”. Alla cerimonia ha partecipato anche la vicepresidente della giunta regionale, Giuseppina Princi che ha sottolineato come “la sinergia e la solidarietà tra istituzioni abbia portato a questo traguardo permettendo gli studenti di continuare il loro percorso formativo senza disagi”. Il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, dopo aver raggiunto l’obiettivo, ha auspicato: “Adesso mi auguro che la Regione possa portare progetti di sviluppo affinché questo insediamento non diventi una delle tante cattedrali del deserto della nostra Calabria”.