Cutro, dopo 430 anni i frati francescani lasciano il convento del Crocifisso

CUTRO – “Con dolore e sofferenza grande abbiamo deciso di concludere il nostro stare in mezzo a voi”. Con queste parole contenute in una lettera scritta ai fedeli, dopo 430 anni i frati francescani dell’ordine minori lasciano il convento del Santissimo Crocifisso di Cutro. La decisione è stata annunciata proprio alla vigilia della festa ed ha colto di sorpresa tutti i fedeli. Così nel corso della messa per la festa del Santissimo Crocifisso celebrata il 3 maggio, sulla parete del santuario è apparso uno striscione ‘Cutro è i suoi frati’ a significare che la comunità non esiste senza i frati che sono qui da 430 anni: è un segnale di affetto verso i frati minori, un appello a rimanere.

L’annuncio della chiusura della casa dei Frati minori di Cutro è stato dato dal segretario provinciale fr. Pasquale Comito e dal ministro provinciale fr. Mario Chiarello. La decisione è stata presa a conclusione del Capitolo provinciale della Provincia dei Santi Martiri di Calabria dei frati minori che si è svolto a Mesoraca, presso il convento del Santissimo Ecce Homo, dal 25 al 29 aprile.

“E’ stata questa – si legge nella lettera – un’occasione preziosa per verificare la vita delle nostre fraternità in Terra di Calabria”. Il Capitolo ha “avviato un faticoso e sofferto confronto per comprendere in quale dei luoghi che attualmente abitiamo avremmo dovuto concludere la nostra missione”. La scelta è caduta sulla casa di Cutro che sarà lasciata dai frati.

La decisione ha valutato che i frati minori sono presenti solo nelle diocesi di Crotone-Santa Severina e in quella di Cosenza-Bisignano ed è stata fondamentalmente presa perché a Cutro sono pochi i frati presenti.

“Siamo passati a valutare – è scritto nella lettera – quali dei servizi che attualmente svolgiamo sono più aderenti alla nostra realtà carismatica. Così abbiamo preso consapevolezza che più di 2/3 delle nostre forze sono impegnate nella pastorale parrocchiale e che la cittadina di Cutro con le sue esigenze pastorali e le sue potenzialità di servizio che la comunità merita, avrebbe richiesto un impegno numerico, di capacità e di esperienza dei quali al momento non disponiamo”.

I frati Pasquale Comito e Michele Chiarello ricordano che “già tre anni fa i tre frati destinati a Cutro non erano sufficienti per servire al meglio la comunità cristiana e la morte improvvisa di fr Maurizio Dodaro ha reso più esigua la nostra presenza”. Da qui la decisione di lasciare la parrocchia: “l’Alternativa – conclude la lettera – sarebbe stata quella di tamponare ancora ma non ci sembrava giusto non permettere alla vostra comunità di crescere come potrebbe e dovrebbe”.

Sulla scelta dei frati non ha alcuna competenza il vescovo di Crotone-Santa Severina che, invece, adesso dovrà pensare a come gestire la parrocchia del Santissimo Crocifisso di Cutro. Monsignor Panzetta dovrà nominare un parroco e soprattutto adesso, senza più i frati presenti, affrontare anche il problema del Crocifisso ligneo conservato nel santuario che non può restare senza custodi.