Da Reddito di cittadinanza a Gil e Gal ovvero dal divano al letto (di Pino Tassi)

DA REDDITO DI CITTADINANZA A GIL E GAL. OVVERO DAL DIVANO AL LETTO.

di Pino Tassi

Ci hanno rotto letteralmente i maroni contro il reddito di cittadinanza. Ne hanno detto di tutti i colori, vagabondi, ladri, divanisti, sfaccendati. La promessa della Meloni e di Salvini era la cancellazione immediata di un simile obbrobrio. Un po’ come il blocco navale. E questo gli ha portato milioni di voti in tutta Italia. Arrivati al governo sono iniziati i distinguo, sì il reddito fa schifo, va cancellato, ma non a tutti. E nasce fuori la prima distinzione tra occupabili e non occupabili. Poi hanno visto che non era cazzo loro mettere su delle politiche attive per il lavoro e hanno detto sì, va bene, agli occupabili diamo un altro annetto per trovarsi un lavoro, caso mai dal divano.

Adesso, qualcosa la dovevano fare per dire che hanno abolito il Reddito di Cittadinanza,  e allora si sono inventati il GIL e il GAL. Che solo a sentirli ti viene in mente Ric e Gian. Loro erano bravi e facevano i comici di mestiere, oggi abbiamo la Meloni e Salvini che pensano di essere dei politici ma in realtà fanno ridere.
Nella loro mente un po’ contorta e sadica verso i poveri, il GIL, che non è una specie di gel di ultima generazione, ma l’acronimo di Garanzia Inclusione, andrà a favore delle famiglie con almeno un disabile, un minore, un anziano. Si prevede una platea di 700 mila nuclei familiari. E qui la porcata è che abbassano l’ISEE per le famiglie che possono accedervi da 9.360 a 7.200. Ma è giusto così, verrebbe da dire, se la cosa non fosse drammatica, una famiglia con un ISEE sopra i 7 mila euro è benestante, quasi ricca. Salvo quelle dei parlamentari che quando gli hanno sforbiciato i vitalizi hanno iniziato a strillare che erano alla fame. Tutti ad iniziare da quelli della Meloni e di Salvini in primis, passando per Forza Italia e arrivando al Pd.

Invece gli occupabili o divanisti, che dovevano essere cacciati con infamia e mandati a trovarsi un lavoro, avranno il GAL, anche qui non è una gallina, ma Garanzia Avviamento al lavoro. A costoro sarà assicurato un altro anno di reddito e poi basta. Non hanno avuto il coraggio di tagliargli il reddito però con cinismo glielo riducono a 350 euro mensili. Ma si sa che per vivere sul divano bastano e avanzano. Chi non ce la fa potrà andare a cercare qualche lavoretto in nero dagli imprenditori amici della Meloni o della Santanchè o fare domanda per costruire il Ponte di Salvini.

Di fronte ad una contro riforma così demenziale, cinica e cattiva, bisognerebbe  usare i loro stessi argomenti e dire che la Meloni e Salvini hanno tradito le attese di milioni di allocchi. Gli hanno detto che la pacchia era finita. In realtà comincia adesso.  Intanto gli odiati i divinasti potranno continuare a fare i divanisti per tutto il 2024. Oppure quelli più attivi potranno passare dal divano al letto e così fare un bel figlio e così fare il saldo qualità e dopo l’anno di GAL PASSARE AL GIL PER ALTRI 18 MESI, CHE TUTTI CONTINUEREMO A CHIAMARE REDDITO DI CITTADINANZA PERCHE’ GIL e GAL sono degli acronimi semplicemente insulsi.
Così il Reddito ci sarà sempre, i divanisti pure, ma la Meloni e Salvini potranno raccontare ai propri allocchi che è stato abolito. In realtà è una misura cattiva e stupida che va a colpire circa 200 mila nuclei familiari e che insieme alle nuove misure sul tempo determinato faranno crescere solo miseria, precarietà e  povertà. Tutto per fare un favore a qualche migliaio di imprenditori, indegni di questo nome.

PS Nella foto una famiglia italica che grazie alle politiche demografiche del governo Meloni è riuscita a passare dal GAL AL GIL e vivere di reddito dello stato per tutta la vita.