Dopo il virus tutto sarà come prima e più di prima, perché niente è mai cambiato

Quanto bello sarebbe se alla fine di questo brutto incubo tutti potessimo dire: non tutti i mali vengono per nuocere. Nel senso che oltre alla necessaria discussione politica e scientifica incentrata sul come e quando uscire da questa maledetta emergenza, c’è stato un altro argomento che ha catturato l’attenzione dei cittadini. Un ragionamento che possiamo tranquillamente sintetizzare con uno slogan: “dopo il coronavirus niente sarà più lo stesso”.

E dietro questo slogan ognuno ha immaginato il proprio mondo perfetto. Già, perché dopo questa brutta esperienza che ancora non è finita, dopo le innumerevoli sofferenze patite, dopo i lutti, le ansie, le paure, che tutti, chi in un modo chi nell’altro, abbiamo vissuto, dopo tante pene sofferte l’umano pensiero si è ritrovato unanime nel dire che il mondo così come l’abbiamo vissuto fino a qualche mese fa, non va. C’è bisogno di più umanità, fraternità, solidarietà. C’è bisogno di onestà, di professionalità, di serietà. C’è bisogno di più rispetto per se stessi, per gli altri e per ogni cosa che ci circonda. Tutti abbiamo capito, in questi drammatici giorni, che non siamo niente su questa terra, e che la vita è troppo preziosa per essere sprecata in futili isterismi, per lo più provocati da uno stile di vita non più sostenibile.

Tutti, immaginando un mondo nuovo, siamo volati con la fantasia, fantasticando su società giuste ed eque, dove tutto funziona e dove non esiste la cattiveria e l’egoismo. Una società che guarda al benessere collettivo e non a quello di pochi. La paura è stata tanta e nessuno vuole più rivivere questi drammatici giorni, e la soluzione è solo una: cambiare o morire. Di questo tutti sono convinti.

E tra un vagheggio e l’altro abbiamo provato ad immaginare una classe politica, perché il cambiamento è nelle loro mani, visto che nessuno vuole fare la rivoluzione, dedita agli interessi di tutti e non solo ai loro. Abbiamo immaginato un Nicola Adamo onesto che rifiuta una bustarella, a Madame Fifì vestita da crocerossina prestare servizio in un lazzaretto per covid-19. Abbiamo pensato ad una famiglia Morrone che si spoglia dei propri averi per donarli ai poveri. I Gentile restituire il maltolto e firmare atti e leggi per aiutare i cittadini. Abbiamo provato ad immaginare i Tallini, gli Occhiuto, i Furgiuele, gli Orsomarsi, gli Abramo, i Cannizzaro, i Guccioni, i Bevacqua, e tutto il cucuzzaro, rendicontare al centesimo la “spesa pubblica”, e mettersi al servizio del cittadino. Così come abbiamo provato ad immaginare una loro elezione senza clientelismo e voto di scambio, ma è stato come immaginare l’asino che vola, tanto è assurdo il solo pensiero che il “virus” dell’onestà possa colpire chi come loro, nonostante i drammatici giorni che stiamo vivendo, continua a fare, senza nessuna ombra di “pentimento”, quello che ha sempre fatto: fregare il cittadino. E la questione sanità, qualora ce ne fosse bisogno, ha evidenziato tutto questo: continuano a fregarsene dei cittadini, nonostante l’emergenza sanitaria, economica e sociale, l’unico pensiero che hanno avuto in questi giorni è stato quello di ripristinare i vitalizi agli amici degli amici. E questo è.

Per essere sicuri di averle pensate tutte, prima della conclusione, abbiamo provato anche ad immaginare la Santelli che, dopo la drammatica vicenda di Villa Torano, revoca senza se e senza ma le “concessioni” a Parente. Ed è proprio su questo pensiero che abbiamo avuto la prova provata, al netto della rivoluzione, che in Calabria niente cambierà. Perché la Santelli non può far nulla, anche se volesse, contro Parente. Parente è quello che gli ha pagato la campagna elettorale e gli ha procurato, attraverso i suoi dipendenti, una marea di voti. Anzi, segno evidente che la Santelli fa parte del problema, ha pensato bene di promuoverlo: per non chiudergli la Rsa di Torano ha deciso di trasformarla in “centro covid-19” così, invece che 100 euro a paziente, la Santelli, a Parente, può dargli il doppio. E poco importa se il personale e la struttura non sono attrezzate per questo tipo di “degenza”. Avete capito? Nonostante il grave danno che ha procurato alle persone, e alla Calabria tutta, Parente da oggi guadagna il doppio. Altro che “dopo il covid-19 niente sarà lo stesso”. Dopo il covid- 19, tutto sarà come prima, e più di prima… Anche perché, a guardare quello che stanno facendo, o meglio quello che non hanno fatto, per loro e i loro intrallazzi non è mai cambiato nulla. E niente mai cambierà, se il cambiamento dipende da loro. Perciò fino a che saranno loro, perché in tanti glielo permettete, a decidere della nostra vita, per i calabresi ogni fottuto male che verrà, sarà solo per nuocere. Fatevi due conti…