Emergenza rifiuti, Reggio al collasso: tutti rimpiangono Columbra

CROTONE – Va a finire che i compattatori di mezza Calabria torneranno a scaricare a Columbra. In particolare quelli di Reggio dove la situazione dei rifiuti ha raggiunto livelli allarmanti di pericolosità ambientale e sanitaria. Le alternative a Crotone faticano a decollare, nonostante il decisionismo che sembra animare la governatrice Santelli. Ed ogni qualvolta l’emergenza raggiunge livelli intollerabili come di questi tempi sulle rive dello Stretto, fa capolino il riferimento alla discarica privata di Sovreco, società del gruppo Vrenna chiusa alla fine di maggio al pubblico dopo aver ingoiato per oltre vent’anni milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da ogni angolo della regione.

Apprendiamo dall’Ansa che a Reggio Calabria (nella foto) sono “migliaia ancora le tonnellate di spazzatura abbandonate lungo le strade e in prossimità degli ingressi di abitazioni e condomini. E non c’è alcuna differenza tra centro e periferia nonostante l’impegno dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco, Giuseppe Falcomatà. “Non è un problema di raccolta – afferma il primo cittadino – ma di conferimento”. E’ ormai guerra aperta e rimpallo di responsabilità tra Regione e Comune. Ma all’origine c’è la decisione della Regione di chiusura di alcune discariche e la sospensione del conferimento all’unica discarica aperta, a gestione privata, a Crotone. La Regione, dal canto suo, accusa la Città metropolitana di ritardi nell’attivazione degli impianti in capo all’Ato di Reggio Calabria. Molti contestano anche la scelta del sistema di raccolta ‘porta a porta’, ancora gestito dalla società Avr, nonostante il Comune avesse predisposto la nascita di una società in house, la Castore, attraverso la quale internalizzare il servizio. Fonte: Il Crotonese