Imponimento, esordio di Mantella in aula: dall’alleanza con i Bonavota agli Anello-Fruci

Foto Zoom 24

Il pentito di ‘ndrangheta Andrea Mantella – 49 anni, ex boss vibonese, collaboratore di giustizia dal 2016 – ha fatto il suo esordio come testimone della Dda di Catanzaro nel procedimento “Imponimento“, in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme. Così come avvenuto nel maxi processo “Rinascita Scott“, infatti, anche in questo caso la Distrettuale Antimafia si avvale della testimonianza di uno dei più importanti collaboratori di giustizia del Vibonese.

Mantella ha raccontato – rispondendo alle domande del pm della Dda di Catanzaro Chiara Bonfadini – della sua appartenenza ai clan sin dall’adolescenza, di come abbia deciso di creare un gruppo scissionista per contrastare lo strapotere su Vibo della cosca Mancuso e dell’alleanza con il clan dei Bonavota di Sant’Onofrio e con gli Anello-Fruci: “Fu una scelta strategica per poter essere più forti sul territorio: più alleati c’erano e più le mire espansionistiche diventavano realtà”.

L’indagine “Imponimento” è scattata a fine luglio 2020 e ha riguardato principalmente proprio la cosca “Anello-Fruci”, di Filadelfia ma attiva anche nel Lametino. E su Rocco Anello Mantella – per come riporta il Corriere della Calabria – ha dichiarato: “Ricordo che conobbi Rocco Anello agli inizi degli anni ’90, eravamo nel carcere di Catanzaro Siano e lui era sceso per un processo. Me lo presentarono i Giampà, dicendomi che lui era il mio ‘mastro’, ovvero una persona più anziana in termini di ‘ndrangheta, di più alto livello rispetto a me”.