Le interviste impossibili di Iacchite’: la verità di Occhiuto sui (suoi) debiti

Dopo tanto chiedere finalmente Mario Occhiuto, colui il quale si trova in cielo, in terra e in ogni luogo, compreso il web, ci ha concesso un’intervista. Le sue risposte sono giunte a noi in una forma desueta per un’intervista: ci ha fornito una vasta gamma di parole buttate al vento – da lui pronunciate in tutti questi anni e che continuano a svolazzare sopra la città quasi fossero farfalle – invitandoci a rincorrerle, catturarle e ad utilizzarle secondo necessità. Infatti ci è bastato solo raccoglierle, così come si fa con le mele dall’albero, metterle in fila come scolaretti all’uscita della scuola, incastrarle come si fa con i pezzi di un puzzle, per avere l’Occhiuto pensiero racchiuso in una frase di senso compiuto.

Perciò non è servito incontrarsi. L’attinenza delle sue risposte volanti e composte, alle nostre domande, è sicura e scontata. Non c’è paura di incorrere in errore nel comporre la risposta di Occhiuto, magari mettendogli in bocca frasi che mai pronuncerebbe, perché le nostre precise domande non possono che ricevere una “dedotta risposta”. Potremmo paragonare le nostre domande “a domande retoriche” di cui già sappiamo con sicurezza la risposta. Come a dire: Occhiuto ne ha dette talmente tante, e per tutti i gusti, in tutti questi anni che le risposte, alle nostre domande, sono arrivate da sole. È bastato solo cercarle nel suo lungo e nutrito repertorio di chiacchiere.

Al di là di questo vogliamo lo stesso ringraziare Mario per l’autorizzazione che ci ha concesso per l’utilizzo delle sue rime sparse ai quattro venti; rime che una volta reperite abbiamo appiccicato alle nostre poche ma significative domande. Poche domande perché Mario ci ha detto di non voler rispondere a domande che riguardano la sua posizione giudiziaria. Quindi abbiamo deciso di non parlare del caso Cirò, dell’indagine della Dda di Roma dove è indagato per associazione a delinquere, e riciclaggio di denaro, o dell’esercito di pentiti che lo accusano di essere colluso con la ‘ndrangheta e dell’inchiesta sul sistema Cosenza per voto di scambio. Certo è che tolti questi argomenti resta poco di cui parlare, allora abbiamo provato a parlare dei suoi tanti e conclamati debiti.

Ma prima di iniziare vogliamo ringraziare anche Massimo Clausi, l’unico giornalista autorizzato ad intervistare Occhiuto, per l’autorizzazione che ci ha concesso.

Ecco l’intervista:

Iacchite’: scusa Mario, ma è vero che hai oltre 25 milioni di euro di debiti?

Occhiuto: scusami tu: ma che domanda è questa? Perché forse tu non hai debiti, o forse conosci qualcuno che non ha mai avuto qualche debito in vita sua? I debiti fanno parte della vita di tutti come l’amore, infatti c’è pure chi ha qualche debito di cuore. Se queste sono le domande, cominciamo male. E se sono i cazzi miei che vuoi sapere, allora pretendo anche io di sapere i tuoi.

Iacchite’: va bene, hai ragione Mario. Personalmente ho diversi debiti: devo 40 euro al pusher, sono in arretrato di due affitti e diverse bollette. Devo, inoltre, 250 euro divisi tra amici e parenti, per un totale di 1300 euro. Più una 100 di varie ed eventuali che magari adesso mi sfuggono. Mo’ vogliamo parlare dei debiti tuoi?

Occhiuto: vabbè lo ammetto anche io ho qualche debito, del resto tutti gli imprenditori di successo hanno debiti, e come tutti gli imprenditori degni di questo nome prima o poi pagherò tutti, cosa che sto già facendo da tempo, e poi sull’entità dei miei debiti girano leggende metropolitane.

Iacchite’: Vabbè parliamo allora di quello che è certificato nelle sentenze: il milione e settecentomila euro che devi ad Equitalia. Proprio l’altro ieri la Corte di Appello ha condannato il Comune di Cosenza a sborsare quasi cinquecentomila euro perché non ha provveduto a “pignorare” la tua indennità (una specie di stipendio che tu hai regolarmente intascato sapendo benissimo che dovevi versarlo ad Equitalia) così come gli aveva ordinato il giudice di merito con una chiara sentenza. Cifra che adesso dovranno pagare i cittadini di Cosenza, questo non si può negare, anche perché la Cassazione non potrà fare altro che confermare la sentenza. Ti sembra una cosa giusta e normale questa? Su questo, che dici?

Occhiuto: e che dico! Dico che c’ho provato e mi è andata bene. Scusa, sincerità per sincerità, se tu avessi trovato un caggio, o più caggi che abboccano alle tue chiacchiere disposti pagare i tuoi debiti, tu che avresti fatto? Gli avresti forse detto: “… no i debiti miei me li pago da solo…”. Difficile da credere. Dico solo che ho avuto l’occasione di scaricare un po’ dei miei debiti sul già indebitato Comune di Cosenza, e l’ho sfruttata. Del resto, in mezzo ai tanti debiti del Comune, i miei non si notano nemmeno. Mo’ non facciamo però che il problema del Comune sono i miei debiti. E poi a questi che dicono che a pagare i miei debiti saranno i cosentini dico: ma a Cosenza chi le paghe le tasse comunali? Quasi nessuno. E allora va da se che i cosentini non pagano niente. Basta con queste bugie che pagano i cosentini…

Iacchite’: infatti hai ragione e dobbiamo ammettere che se anche noi avessimo avuto la tua stessa possibilità, e tanti debiti come te, non c’avremmo pensato su due volte ad affibbiare i nostri guai economici al Comune.

Occhiuto: finalmente uno sprazzo di sincerità e verità anche da voi.

Iacchite’: scusa Mario a tal proposito volevamo chiederti: non è che per caso c’è la possibilità di ‘nzaccare anche i nostri debiti nelle carte del Comune? Tanto non se ne accorge nessuno.

Occhiuto: se mi garantite di non dirlo a nessuno e di smetterla di sparlare di me, vedo che si può fare.

Iacchite’: davvero lo faresti? Vedi che al paese nostro si dice: chi promette, in debito si mette.

Occhiuto: lo so benissimo… mo’ chi facimu, vorreste insegnare a me come si fanno i debiti?

Iacchite’: No, per carità… restiamo in attesa, grazie Mario.

P.S. per i nostri lettori: non ci siamo venduti ad Occhiuto, ma visto che l’andazzo è questo, visto che chiunque utilizza il Comune come un bancomat personale, anche noi abbiamo pensato di “approfittare di questo” anche perchè, come dice Occhiuto, non sono i cosentini a pagare, e se non sono i cosentini a pagare allora perchè non ne approfittate anche voi? Porta anche tu i tuoi debiti al Comune, perchè il Comune paga per tutti.