Lettere a Iacchite’: “Acquappesa, lo spettacolo è finito”

LO SPETTACOLO E’ FINITO. SI CHIUDE

Lo scrivono a tutte le Autorità Amministrative, Civili, Sportive, Giudiziarie, Governative, le società sportive che si sono viste chiudere gli stadi per far giocare circa 1000 ragazzi e bambini, per contribuire a realizzare una comunità migliore.

“Ridateci i nostri campi da gioco – scrivono otto società sportive – . Ci rivolgiamo a tutte le autorità competenti, Sindaco, Amministrazione, Tribunale, Procura della Repubblica, Prefetto, Governo, così come ce li avete tolti ce li dovete ridare. Senza alcuna comunicazione ufficiale, impedendoci anche di raccogliere le attrezzature necessarie per poter fare un minimo di attività in altri posti. Senza poter usufruire dei documenti che si trovano all’interno delle strutture. Infatti, noi abbiamo appreso del sequestro leggendo il cartello ai cancelli dello stadio che da buoni e coscienziosi cittadini, quali siamo, osserviamo ed osserveremo fino a quando le autorità preposte non li restituiranno alle attività.

Ringraziamo il presidente Mirarchi, presidente della Figc Calabria, per la vicinanza che ci sta dimostrando in questi giorni a noi e alle altre società sportive che utilizzano soprattutto l’impianto di Acquappesa, ma purtroppo noi ci DOBBIAMO FERMARE QUI. Già giovedì non siamo riusciti a disputare la partita della categoria “Giovanissimi” (12/14 anni) impedendo a loro di divertirsi e vivere un “salutare” momento di sport e di aggregazione sociale.

MA È FORSE QUESTO QUELLO CHE SI VUOLE COLPIRE? Forse chi ha provveduto o ha creato i presupposti per la chiusura della struttura di Acquappesa in particolare non si rende conto che a pagarne le conseguenze sono proprio i più piccoli, i giovani indifesi, che loro malgrado devono sottostare agli errori dei “grandi”?

C’è qualcuno che ci suggerisce di rivolgerci a un legale. Bene, a questi, noi rispondiamo che non abbiamo bisogno di nessun legale perché la struttura cosi come ci è stata tolta ci deve essere restituita, per permettere ai nostri oltre 120 tesserati ma anche a quelli delle altre ASD (altri 500 tesserati circa) di poter fare sport all’aria aperta ed in sicurezza, come fatto fino ad ora.

A questi diciamo, ricordando che facciamo volontariato, che non aggiungeremo altre spese a quelle che dobbiamo affrontare per chiudere le attività sportive ufficiali avviate, elemosinando strutture lungo la costa; perché non vogliamo andare incontro a sanzioni ed addebiti per non aver disputato le partite, ma non toglieremo un “soldo” per riavere un diritto che ci è stato tolto senza avviso e senza motivo. Poi in futuro sicuramente non faremo nessun’altra attività sportivo/sociale, lasciando che chi come fino ad ora aveva uno svago dai cattivi “mestieri” si rivolga altrove con i rischi che dovranno affrontare per percorrere le nostre strade o con il rischio di rimanere a “girovagare” per le strade cittadine e magari cadere nei tentacoli dei “cattivi maestri”, sempre dietro l’angolo. Ci avete costretto a chiudere? E noi CHIUDIAMO, ma poi non fatecene una colpa se non siamo riusciti a portare sulla retta “VIA” qualche giovane. La domanda è: vista la causa, PERCHE’ NON SI SONO CHIUSE le ABITAZIONI, le altre STRUTTURE, gli ALBERGHI ? Anche in questo contesto ci sono persone e potenziali utenti.

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