Lettere a Iacchite’: “Cosenza, bollette Tari: caro sindaco, l’abbuttu nun crida aru dijunu…”

Caro sindaco di Cosenza,

mi perdoni se le scrivo, ma vorrei tanto esprimere il pensiero di gran parte di cittadini di questo comune… Non so se prima di prendere la decisione di porre come limite Isee di 500 € per poter usufruire della riduzione della Tari, si sia messo nei panni di noi comuni mortali, credo proprio di no, perché come diceva mia nonna l’abbuttu nun crida aru dijunu…

Come è pensabile che una famiglia che percepisce 500 euro di stipendio mensile, possa pagare una bolletta di Tari di 400 euro? Lo sa che nelle famiglie non si riesce a vivere più per il caro vita?… Ma a lei questo poco importa… lo sa che se io pago come ho sempre fatto puntualmente la bolletta della Tari, dovrò dire a mia figlia che dovrà stare al buio per un po’, che non potrà andare a scuola, nonostante sia un suo diritto, perché non potrò pagare l’abbonamento del pullman, né comprare i libri? Che dovrà limitarsi nell’alimentazione perché non avrò i soldi per fare la spesa?

Si rende conto che per colpa di chi mai paga, le famiglie oneste devono rimpinguare le casse comunali? Le due rate previste non ci alleggeriscono la coscienza ma sicuramente il portafoglio che ultimamente di soldi all’interno ne vede ben pochi. Si rende conto che siamo esasperati? Ci è stato fatto obbligo di fare la differenziata, perché così avremmo ridotto anche le bollette, ma invece gli aumenti sono stati costanti per arrivare ad oggi raddoppiati. Quindi sindaco, la prego ritorni sui suoi passi e aiuti chi crede che un futuro migliore possa esserci, anche in questa città, riporti il limite Isee a numeri ragionevoli e non vendicativi.

Firmato UNA CITTADINA ESASPERATA