Lettere a Iacchite’: “La deriva autoritaria del M5s di Cosenza”

Continuano ad arrivarci in redazione accorati segnali di attenzione e, oseremmo dire, di aiuto, per la deriva autoritaria che sta purtroppo conoscendo il M5s di Cosenza.

Ecco l’ennesima testimonianza. Non riveliamo il nome di chi l’ha scritta aderendo alla volontà dell’estensore della lettera. 

Cara redazione di Iacchitè

Vi scrivo perché ormai nel meetup di Cosenza non è più possibile esprimere la propria opinione. Martedì 16 c’è stata una riunione con all’ordine del giorno i dubbi che tanti attivisti hanno sul candidato a Sindaco voluto da Morra, ma è stata impedita la discussione.

Il padrone di casa infatti ha affermato che non avrebbe consentito l’espressione di alcun dubbio su Coscarelli a casa sua, e così gli attivisti storici sono stati letteralmente cacciati via dalla riunione. Il nome è blindato ormai, e il parere di chi ha sempre fatto parte del Movimento non conta.

La conferma l’ha data anche Dario Elia, collaboratore di Morra, che ha detto che non ci dovranno più essere discussioni di questo tipo sul meetup, cioè di richiesta chiarimenti verso il candidato a Sindaco, in merito alla sua appartenenza ad associazioni contrarie allo spirito del Movimento. Ha aggiunto che Morra ha parlato con Casaleggio e da Milano gli hanno assicurato che la lista verrà certificata.

Un gruppetto di Cavalieri del Santo Sepolcro. Coscarelli è il primo a destra, quello vicino al muro
Un gruppetto di Cavalieri del Santo Sepolcro. Coscarelli è il primo a destra, quello vicino al muro

Ma potete leggere direttamente nel verbale della riunione la reazione alla richiesta di integrazione del curriculum (perché Coscarelli aveva tenuto nascoste a tutti le sue amicizie filo massoniche). Si era chiesto semplicemente di inviare al direttorio le giuste informazioni e le appartenenze di Coscarelli al Rotary e ai Cavalieri del Santo Sepolcro, visto che il candidato a Sindaco si era dimenticato di dirlo, e far decidere loro…

“… Pasquale, ritenendo che il curriculum di Gustavo sia incompleto propone di inviare il curriculum allo staff o comunque di inviare lettera in cui si attenziona l’appartenenza del nostro candidato sindaco ad alcune associazioni di cui fa parte da anni…”.
Ne segue una discussione accesa tanto che la riunione verra’ sospesa per 10 minuti circa e alcuni lasciano definitivamente il luogo.
Alla ripresa dell’assemblea Gustavo spiega nuovamente la sua posizione. Mancando il relatore non si porta a votazione la proposta e il meetup decide di aspettare la certificazione della lista senza dover, in ogni meetup, tornare sulla questione.”

Anche un’altra attivista intanto, si è ritirata dalla lista. Al momento in lista ci sono solo sei donne, quindi si è al di sotto del limite consentito per presentarsi alle elezioni. E le parole con cui ha rinunciato alla candidatura sono significative.

“… Sto sentendo cose che non mi piacciono, sto vedendo cose che mi fanno ricredere sui principi del movimento e sopratutto sulle persone che ne fanno parte.. mi avevano già avvertito.. però non ci volevo credere. Questa terra è bellissima ma anche maledetta e la maggior parte della gente in un modo o in un altro è corrotta o sotto sotto ha segreti fa parte della massoneria o ha amici o parenti influenti e delinquenti”…

C’è troppa differenza tra questa lista e la lista del Movimento 5 Stelle alle elezioni di Cosenza del 2011. Là c’erano ragazzi incazzati, c’erano attivisti veri che anche sotto la pioggia organizzavano banchetti per parlare coi cittadini, per raccogliere le loro istanze, che sapevano bene cosa vuol dire sofferenza, lacrime, fame, rimanere o essere senza un minimo di reddito, che non erano di parte, che odiavano le caste e non erano mai scesi a patti con chi ci ha ridotti così male, che non avevano nulla da nascondere e non potevano essere attaccati, che non avevano paura dei mafiosi e dei poteri forti, che non avevano amicizie altolocate da cui essere influenzati, che non cercavano “voti” ma partecipazione, e non la cercavano nei salotti lussuosi ma per strada.

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Morra era uno dei più vecchi in quella lista, e i veri attivisti ricordano ancora Dario Elia, adesso collaboratore di Morra, che gridava tutta la sua rabbia sul palco insieme a Grillo, nel 2011, nell’unica volta che Beppe è venuto a Cosenza, inveendo contro quelle caste e quelle lobby amiche di quello che adesso ci impongono come candidato a sindaco. Anche Dario si è messo il vestito buono, a Roma, e non è più arrabbiato, purtroppo. I soldi cambiano tutti.

Ma i candidati imposti dagli eletti e non vera espressione degli attivisti, non sono graditi da nessuna parte. E così il senatore Morra ha problemi anche a Crotone, dove anche lì i suoi candidati sono molto legati ai partiti. Così gli attivisti storici si sono ribellati.

A Crotone addirittura hanno mandato a certificare due liste, quella morriana e quella degli attivisti storici, anche se sappiamo tutti quale sarà quella certificata. Vincerà la vecchia politica anche lì come a Cosenza.

Lettera firmata