Lettere a Iacchite’: “Ospedale di Praia, le solite “furbate” dei politici locali che speculano sul covid”

Una delle tante inaugurazioni del presunto ospedale di Praia a Mare

Ritengo sia improprio e inutile parlare di ospedale covid o di altra destinazione per i posti letto disponibili e pronti all’ interno della struttura di Praia a Mare, poiché già destinati ad altro e in attesa di apertura e relativo potenziamento.

Sabato scorso abbiamo assistito increduli alla visita di telecamere di media nazionali con politici locali al seguito che hanno fatto da cicerone facendo visionare e registrare l’interno della struttura ospedaliera. In particolare hanno posto l’attenzione su delle stanze che, solo perché provviste di letti, impianto di ossigeno e bagni vengono considerate pronte per l’uso: ma davvero credono che per gestire l’assistenza ai malati di covid bastino solo queste 3 cose?

Un malato covid o post covid e comunque un paziente complesso la cui degenza richiede formazione infermieristica in area critica, gestione di supporti ventilatori (per eventuali riacuzie) supporto fisioterapico, supporto psicologico, supporto educativo- sociale per il “nuovo stile di vita”. E’ apprezzabile l’interesse della politica locale ma è evidente che è sbagliato l’obiettivo atteso che la struttura praiese ha già una destinazione decisa da una sentenza del Consiglio di Stato per la quale è stato nominato anche un commissario ad acta e che deve essere RIAPERTA COME OSPEDALE PER ACUTI.

Se la politica locale vuole fare qualcosa per la sua popolazione deve solo ed esclusivamente chiedere a gran voce e, perché no, con l avallo delle RSU, la RIATTIVAZIONE DEL’OSPEDALE IN MANIERA PERMANENTE E NON SOLO PER IL PERIODO EMERGENZIALE!

Riattivare la struttura ospedaliera porterebbe un beneficio, in termini di assistenza, a tutto il territorio e a tempo indeterminato, considerato che presso l’ ospedale di Cetraro è stato già individuato e realizzato un centro covid. Perché pensare ai centri covid, ai covid hotel, quando su Praia a Mare c’è la precisa indicazione della Giustizia Amministrativa di aprire un ospedale con la possibilità di dare assistenza medica, infermieristica e con l’ausilio qualificato di tutte le professioni che ruotano allo stato di salute della popolazione.

All’ interno dell’ ospedale di Praia a Mare sono presenti professionisti sanitari formati e di grande valenza professionale e, con una opportuna operazione di razionalizzazione delle risorse e di idonea selezione di ulteriore personale, esiste già un concreto potenziale per riportare la gestione sanitaria ed economica ai livelli pre-chiusura, con il rientro dei fuori regione, che, in questo periodo pandemico, sono costretti a continue autocertificazioni. Garantire l’assistenza sanitaria alla propria popolazione può e deve essere motivo di orgoglio perché l’aiuto ai bisognosi è anche dignità di essere curati a casa propria non solo in un periodo emergenziale ma sempre cosi come ha stabilito il Consiglio di Stato.

Andrea De Lorenzo, delegato sindacale Nursind Alto Tirreno cosentino