Lettere a Iacchite’: “Povera Casali del Manco, in che mani sei finita!”

Casali del Manco, negli ultimi tempi, è salita agli onori della cronaca per la sua gestione allegra e per aver fatto -l’amministrazione “Arlecchino” a guida PD/F. d.I./ MPU – dello sperpero del danaro pubblico la “mission” del suo mandato elettorale.
Allo scialacquio smisurato ed incondizionato di danaro pubblico che questi giovani (solo anagraficamente, non nel metodo) amministratori stanno perpetrando a danno dei loro concittadini si aggiunge una buona dose di spregiudicatezza di altri tempi mista ad una disarmante sprovvedutezza.
Nello specifico ci riferiamo all’assessore al Bilancio del Comune di Casali del Manco Francesca Pisani.

Orbene l’assessore in questione (che ritroviamo alle elezioni regionali prossime apertamente schierata per la consigliera esponente del MPU e non per i candidati del suo partito, il PD) circa un anno fa sostenne la proposta d’incaricare la Società Demoskopika S.r.l., di Raffaele Rio, per la redazione del bilancio partecipato del Comune di Casali del Manco al costo non modico di € 40.000 per due anni.
Una cifra esorbitante se si pensa ai tanti giovani casalini specializzati che avrebbero potuto avere una opportunità di lavoro e concorrere alla predisposizione di questo importantissimo strumento di partecipazione diretta dei cittadini.

Le immagini che circolano in queste ore sui social ci fanno comprendere il perché questa scelta sia ricaduta proprio sulla società di Rio, i cui trascorsi e legami col già Presidente Scopelliti sono quantomeno discutibili.
I due infatti pare siano amici e, insieme ad altri amici, trascorrono amabili serate di “gentilezza contaminante”.
Quindi alla spregiudicatezza di questi amministratori si aggiunge anche la “minchionaggine” (scusate il francesismo) di farsi ritrarre amichevolmente con i beneficiari di cospicue elargizioni di soldi pubblici la cui utilità per i cittadini sarebbe tutta da dimostrare.
Ci stupisce l’atteggiamento della Pisani che forse non ricorda che sfruttare la propria posizione o funzione per ottenere dei vantaggi di qualsivoglia natura non è una scelta né politicamente condivisibile né eticamente corretta.

Lettera firmata