Lettere a Iacchite’: “Reggio, l’evento di Scopelliti? Pura passerella già scritta tra fedelissimi e tanti assenti”

L’evento di Scopelliti a Reggio? Pura passerella già scritta.

Ieri si è consumato l’ultimo atto studiato e organizzato in maniera “scientifica” da Peppe Scopelliti, ex sindaco ed ex governatore della Calabria, reduce dalle note vicissitudini giudiziarie. Ieri Scopelliti ha voluto compiere un copione già scritto da parecchi mesi, un’azione studiata nei minimi dettagli ossia quella di presentarsi nella “famosa” piazza Duomo di Reggio Calabria da “vergine” e “casto” e convincere ancora una volta l’opinione pubblica che lui è un martire, un perseguitato, insomma uno che ha scontato il carcere “per errore” e ora cerca la “rinvincita” nella sua città riempiendo la piazza come nessun politico ormai da anni riesce più!

Però Scopelliti, nel commentare quella piazza “piena”, dimentica di dire da chi era riempita. Innanzitutto, diciamo che era sì piena ma soprattutto era totalmente “vuota” per altri aspetti. Era piena di gente che Scopelliti prima da sindaco per due consiliature e poi da presidente di Regione ha “nutrito” attraverso incarichi, attraverso posti di lavoro (leciti ovviamente)e  attraverso qualsiasi favore un sindaco o un presidente di Regione sia in grado di fare. Insomma tutta gente che Scopelliti “ha campato” negli anni. E poi c’erano i suoi fedelissimi come l’avvocato Franco Zoccali e Demi Arena le sue creature politiche come la senatrice Tilde Minasi, Gigi Fedele e Candeloro Imbazano e poi ancora il senatore Fausto Orsomarso che senza Scopelliti probabilmente non sarebbe esistito politicamente su Cosenza. C’erano i suoi “uomini di fiducia” ovvero gli ex consiglieri comunali Daniele Romeo e Peppe Agliano, e tutta una serie di amici che Scopelliti ha sempre coinvolto nel suo lungo periodo di potere. Alla fine insomma la piazza era piena di “addetti ai lavori” che non potevano non esserci glielo dovevano… Stop, nessun reggino puro di cuore, nessun innamorato del Modello Reggio nessun cittadino che oggi deve anche all’amministrazione Scopelliti il pagamento dei tributi più alti d’Italia proprio nella città di Reggio Calabria. Insomma tanti amici personali tanti “miracolati” e tanti “debitori” di Scopelliti tartassati di messaggi e chiamate già da tempo dal suo staff storico che già da tempo preparava questo “comizio” del condannato Scopelliti. 

Ma la vera notizia sta invece nel fatto che di tutti quegli amministratori che Scopelliti cita nei suoi interventi come modello ispiratore che lo avrebbero seguito erano totalmente assenti e non pervenuti. Tutti quei consiglieri ed assessori comunali, tutti quei consiglieri ed assessori regionali che hanno amministrato con Scopelliti e soprattutto tutti quei senatori e deputati che Scopelliti ha “creato” dov’erano? Che fine avranno fatto? Come mai non erano dal loro leader? Semplice, perché tranne quell’esercito di riconoscenti tutti gli altri hanno da sempre creduto che Scopelliti non sia mai stato quel politico lungimirante o “leader” forte. Ma solo un soggetto che ha avuto la fortuna di trovarsi al posto giusto al momento giusto e la Storia in futuro ce lo confermerà.
Cosa voleva dimostrare ieri Scopelliti in piazza a Reggio? Semplice, quasi banale. Dichiarare ufficialmente il suo ritorno in politica e lanciare un messaggio al centrodestra reggino. Io ci sono e sono qui. se e quando si voterà al Comune e alla Provincia dovete passare dal mio “consenso”. Per il resto state certi: se Roma chiama Scopelliti risponderà come dicono i camerati…

Lettera firmata