Lettere a Iacchite’: “Reggio, Gratteri non giochi a fare lo sceriffo con Falcomatà”

Caro Direttore,

non condivido il comunicato del PCI relativo alle critiche di Gratteri sulla giunta Falcomatà (http://www.iacchite.com/reggio-gravi-accuse-gratteri-falcomata-pci-ora-la-commissione-daccesso-antimafia/), non perché il giovane Falcomatà non possa aver commesso errori di natura procedurale e istituzionale ma perché credo alla sua buona fede di uomo sinceramente impegnato per cambiare le cose della sua città e non certo per perpetuarle ed aggravarle.

Non si dovrebbe mai dimenticare che Falcomatà è stato e continua probabilmente ad essere nel mirino della mafia. Peraltro, Gratteri è uno che ha ampiamente dimostrato di amare i palcoscenici e i riflettori almeno quanto il suo indefesso lavoro di magistrato antimafia e, quindi, bisogna sempre chiedersi se le sue analisi e le sue stesse dichiarazioni possano essere e quanto possano essere semplificatorie e riduttive.

Un giovane e capace sindaco come Falcomatà prima di essere accusato pubblicamente, e sia pure allusivamente, meriterebbe di essere ascoltato e compreso soprattutto da parte di magistrati che sanno bene che la cosiddetta giustizia può talvolta essere brandita a destra e a manca come una sciabola senza crearsi troppi scrupoli di scienza.

Gratteri, che farebbe bene a rispondere alle missive che a lui si rivolgono anche per denunciare un diffuso malcostume giudiziario, è stato sempre animato, forse fin dall’adolescenza, dallo spirito dello sceriffo buono che fa fuori i cattivi, ma purtroppo a questo suo spirito adolescenziale egli rischia continuamente di sacrificare anche persone che cattive non sono e non vogliono essere. Se vuole può anche pubblicare questa nota sul suo giornale on line, ma intanto la accolga come semplice esempio di testimonianza civile.

Distinti ossequi

prof. Francesco Luciani