Mare sporco, negare non serve (di Laura De Franco)

di Laura De Franco

Falsità e cortesia possono essere sorelle. False e cortesi possono essere le scuse. Furono galanti frottole davanti all’intero Paese.

Perché, il gesto più è eclatante più fiducia recuperi. Fu l’atto elegante di un uomo d’altri tempi che esprime il suo rammarico salvo poi sghignazzare da dietro.

Era il 2005 e il governatore Loiero scrisse una accorata lettera aperta, pubblicata dal Corsera, ai turisti scusandosi per le cattive condizioni in cui versava la Calabria, la regione che governava.

Agazio Loiero
Agazio Loiero

Gentile e strategico anche lo slogan di Oliverio, allora presidente della Provincia e oggi alla Regione, col suo “avremo un mare da bere”, dietro le telecamere di Striscia la Notizia. Antiche e spettacolari fandonie che risalgono a undici anni fa.

Mario-Oliverio-566x400Il presente è però un’altra storia. E’ molto peggio. Oggi il mare è un’oscenità ambientale. Tranne, forse, oasi in cui le correnti fanno, a fatica, la loro parte.

Dopo un decennio di bugie, comunque, non sono più i politici che ci scandalizzano, ci interessa la popolazione. Qui da noi, nel Cosentino, tranne la protesta a Paola, fotografie e telefonate ai carabinieri per una formale denuncia, ci si arrabbia solo a parole o, tuttalpiù, come altra forma si sceglie la rinuncia.

Ecco, allora, le tante case sfitte nelle storiche località marine. Case sfitte che comunque restano a prezzi esosi, vista l’offerta.

La polemica più sentita, in questi giorni, è quella aperta a Torremezzo di Falconara. Torremezzo, in estate, da sempre è il polso del basso Tirreno, poi c’è Amantea. Una volta si diceva che tutta Cosenza era lì. Bene, a Torremezzo il mare è sporco. Non ci sono storie e ogni dichiarazione non è un’esagerazione.

E’ inutile, infatti, fotografare la limpidità delle acque se la trasparenza dura un paio d’ore, bene che vada una giornata. L’anno scorso, ad esempio, il mare è stato praticabile per buona parte del mese di luglio, poi con l’incremento dei villeggianti bisognava star attenti alle latitudini di nuoto dei bambini. Mamme e papà che davano le coordinate.

liquyaSpostati a destra che lì ci sono le bolle, vai a sinistra che è più pulito. Supera la linea che al largo è meglio. Torna a riva che si può stare. Infine, vai a casa e fai la doccia col disinfettante.

Quest’anno il peggio è progredito, si inizia da luglio e solo i più coraggiosi hanno manifestato contro lo scempio. C’è un’ambiguità di fondo in questa storia, c’è chi quasi quasi si infuria con chi evidenzia lo stato di degrado e abbandono delle istituzioni. Gli dà fastidio. Sarà!

Sarà che la nostalgia è canaglia e forse è qui che risiede la rabbia dei “negazionisti”.

Cerchiamo di capire. Gli ultraquarantenni attuali proprio a Torremezzo hanno imparato a nuotare e sott’acqua lo si poteva fare con gli occhi aperti, ricordano quando gli anziani facevano i gargarismi con l’acqua salata, quando le ferite cutanee si curavano con le onde, quando andare al mare te lo prescriveva il medico.

Forse, è questa nostalgia che benda gli occhi di quelle persone che si infastidiscono delle lamentele. Forse, è quel sogno vacanziero infranto che gli rode. Forse, è che hanno speso tanti soldi per acquistare la seconda casa che tramutano la delusione in negazione.

Altrimenti, non si capisce perché la gente in costume da bagno non si sia veramente infuriata, tranne ovviamente i più impavidi. E ancora, Torremezzo, si sa, è uno strano luogo. Torremezzo ha faticato per essere al passo. Un luogo dove il tempo scorreva a rilento.

Negli anni Ottanta le sedie dei bar erano quelle dei Sessanta e la folla agostana frastornava i gestori dei servizi commerciali. Il loro sforzo lo hanno fatto, si sono rinnovati nelle strutture e nei modi. Sono nati i lidi, i parchi, lo splendido lungomare è stato rifatto per bene, hanno aperto pizzerie, molti più bar, il mercato meglio organizzato.

torremezzo-spiaggia-735x400Eppure, dopo tanto fare, si sta sgonfiando come un soufflé mal tolto dal forno.

Eppure a Torremezzo sono quasi tutti proprietari e allora, cari “negazionisti” dell’inquinamento, è inutile pensare “non ne parliamo male che se no non ci viene più nessuno”.

Quelli che ci andate siete voi, quel mare prima dei turisti, prima degli affittuari è vostro.

Cara mezza Cosenza che ancora vai a Torremezzo, quel mare è tuo. Difendilo.

Fallo con forza, ché ci stanno togliendo tutto e noi che facciamo? Neghiamo l’evidenza!