Ospedale di San Giovanni in Fiore. Stefania Fratto: “Occhiuto, basta con le chiacchiere e le false promesse”

A San Giovanni in Fiore monta la protesta non solo per la scellerata gestione della città da parte della famigerata regina capra, ma anche per la grave situazione relativa alla sanità e in particolare all’ospedale. Stefania Fratto, la presidente di Donne e Diritti, aveva annunciato per oggi una protesta alla Cittadella regionale ma a quanto pare è saltata.

“Abbiamo interloquito con la Regione Calabria – ha detto ieri in una intervista televisiva – e il presidente Occhiuto ci ha fatto sapere che non ci riceverà, quindi il sit-in previsto salta. Notiamo il disinteresse del governatore per i problemi reali della Calabria. Questo perché San Giovanni in Fiore è un paese di montagna, c’è un ospedale che bisogna salvare. Solo promesse, solo chiacchiere perché se non incontra un’associazione che sta lottando da cinque anni per riqualificare questo ospedale di montagna.  Se non ci sono i servizi sanitari la gente va via. Se hai un bambino di otto anni che ha un problema di notte devi correre a Cetraro, a Paola o a Cosenza. Così a noi chi ci garantisce? Chi ci tutela? Questo non è giusto, non è umano…”.

Stefania Fratto, nell’annunciare la protesta – oggi saltata – qualche giorno fa aveva spiegato in una nota nei dettagli la situazione.

“Tutto come prima ! Passa il tempo, si ripetono le rassicurazioni ed i proclami ma la realtà rimane la stessa. Nell’Ospedale di San Giovanni in Fiore si perpetuano le stesse mancanze. Interi reparti su cui da tempo erano stati presi impegni continuano a rimanere scoperti di operatori sanitari. Mancano il cardiologo, il gastroenterologo, il ginecologo, cosi come gli infermieri e l’ecologo.

Il commissario – proseguiva la nota – più volte si era espresso con parole tranquillizzanti, ma sono rimaste parole senza fatti. E ci sembra davvero ridicolo e fuorviante questo presunto servizio Sanibook che dovrebbe favorire la rilevazione dei disagi: c’è da risolverli i disagi, quelli rilevati e conosciuti da tempo.

E per farlo servono operatori sanitari non osservatori. Perfino dei medici cubani che avrebbero dovuto aiutare le carenze di personale, non si è vista l’ombra a San Giovanni in Fiore. Basta con le chiacchiere e le false promesse. Salutammo con contentezza l’arrivo del mammografo, ma ci sembra che sia stato pensato come una rondine per fare primavera. Siamo stanche e dispiaciute, ma nessuno ci pensi arrese.

Abbiamo chiare di chi sono le responsabilità e ora attendiamo di sapere dal Presidente della Regione, commissario straordinario alla sanità, perché non ha mantenuto gli impegni presi.

Allo stesso modo Sabato 10 Giugno saremo a Cosenza, insieme ad altre decine di associazioni, forze sindacali, politiche Istituzionali, a manifestare in piazza contro chi vuole dividere il Paese. Siamo consapevoli che se dovesse passare definitivamente il disegno del Ministro leghista Calderoli, sull’autonomia differenziata, ci troveremmo di fatto con una manomissione strutturale del dettato Costituzionale che vuole i cittadini uguali nei doveri e nei diritti. Sarebbe riconosciuta per legge la disuguaglianza nella sanità, nell’istruzione, nella sicurezza sociale, nei diritti nel lavoro, ecc.. riportando indietro le lancette della storia. Noi siamo pronte alla mobilitazione con la consapevolezza di essere nel giusto, di rivendicare diritti sanciti ma non riconosciuti, in primo luogo il diritto di vivere nella nostra Comunità da cittadine consapevoli e con pari dignità”.

Donne e Diritti San Giovanni in Fiore