Parla Roberto Sacco: una storia assurda di malessere personale

Roberto Sacco

Robè, siamo un po’ tutti scossi per quel che ti è successo. Se mi metto nei tuoi panni ho i brividi. Ci racconti cosa è accaduto ieri sera?

Erano all’incirca le 21,30 ed io, assieme a mio figlio, a bordo della mia Fiat 500, mi stavo recando presso la sua abitazione. All’altezza del secondo lotto di via Popilia, mi sono accorto di avere dietro questo personaggio che già altre volte si era reso protagonista di minacce a mio figlio e ad altri familiari.

Così ho deciso di far invertire la marcia a mio figlio, che era alla guida, imboccando la traversa che porta dietro l’ex circoscrizione  con la speranza di “seminarlo”. Ma il folle ingrana la marcia e si dirige a tutta velocità contro la mia auto, un primo impatto, e da dietro ho sentito i primi colpi di pistola.

Voglio sottolineare che in quel momento erano presenti per  strada bambini, anziani e gente che passeggiava. Ho cercato di  mantenere la calma e tranquillizzare, per quel che era possibile, mio figlio che guidava, e nel mentre imbocchiamo di nuovo, nel tentativo di sfuggirgli, via Popilia. Nel trambusto riesco a chiamare il 113, comunicando dove mi trovavo e quello che stava succedendo.

Ma il folle non si arrende. Ci affianca, dopo averci speronato un’ altra volta, e continua a spararci contro altri 3 o 4 quattro colpi che per nostra fortuna si conficcano nella portiera sinistra. Terminati i proiettili, e sentito l’arrivo della polizia, si è dato alla fuga.

E’ stata una esperienza terribile. Se non avessi mantenuto la calma e la lucidità, in quei momenti di panico, non so come sarebbe andata a finire e forse non sarei qui a raccontarti questa storia. La prima cosa che ho pensato è stata quella di coprire mio figlio.

Qual è il motivo di questo gesto folle?

Questo soggetto era il convivente della suocera di mio figlio, per questo lo conoscevo. Da quando la sua storia con la suocera di mio figlio era terminata, circa 4 mesi fa, non si dava pace ed addossava la fine della sua relazione alla presenza di mio figlio nella casa della sua ex convivente. Perché mio figlio, da quando la sua compagna aspetta un bambino, si è trasferito (circa 6 mesi) a casa di sua suocera. E questo folle non si rassegnava. Diceva che se la compagna non lo voleva più, e lo aveva lasciato, era per colpa della presenza di mio figlio e mia nuora in quella casa. Per oltre 4 mesi si è reso responsabile di minacce nei confronti della sua ex convivente, di mio figlio e di mia nuora. Addossando la colpa principalmente a mio figlio. Non si rassegnava a questo. Fino alla follia dell’altra sera. Una storia assurda di malessere personale.

A cosa hai pensato in quei momenti.

Oltre a proteggere mio figlio, ho pensato all’assurdità di quello che stava avvenendo. Non mi sembrava vero. Sembrava un film. Sono stati momenti concitati. Sono riuscito a mantenere il sangue freddo necessario per portare in salvo mio figlio. E’ stato questo il mio principale pensiero.

Voglio chiudere ringraziando la Questura per la prontezza con la quale sono intervenute le volanti, e la magistratura che subito ha “chiuso” il caso. Ma ci tengo anche a dire a tutti coloro i quali sono vittime di stalker a denunciare subito e senza pensarci due volte. Perché alla follia umana non c’è mai fine.