Politiche 2022. Se li riconosci li eviti (di Marco Travaglio)

(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Nel giorno della marmotta che ci condanna a rivivere in eterno lo stesso giorno (il peggiore), capita persino che i media annuncino come “nuovi acquisti della Meloni” Tremonti, Pera, Nordio e la Brambilla. Fosse vivo Totò, sghignazzerebbe: “Trombetta… Trombetta… questo nome non mi è nuovo… Onorevole con quella faccia? Ma mi faccia il piacere!”. Tremonti fu il ministro dell’Economia di tutti e tre i governi B., finché l’Italia fu praticamente fallita. Pera, entrato in Senato nel ’96 come erede dell’incolpevole Popper (cognome che ispirava a B. piacevoli assonanze), diede alla stagione più comicamente nefasta del dopoguerra la copertura di “intellettuale” (sa leggere e scrivere). Nordio, già mediocre pm a Venezia (indagò per anni su D’Alema e Occhetto, poi dimenticò in un cassetto il fascicolo destinato per competenza a Roma, facendolo prescrivere), è un bizzarro esemplare di toga (per fortuna in pensione) che adora gl’imputati colpevoli di destra (celebre la sua cena con Previti) e le leggi a loro favore. Quanto alla salmonata Brambilla, ex ministra di B., mancano le parole per descriverne l’alto contributo al dibattito politico e ideologico.

Se a tali nuove promesse aggiungiamo i veterani di FdI (Fitto, La Russa, Crosetto, Urso), i superstiti di FI (B., Gasparri, Casellati, Sgarbi), Lega (Calderoli, Giorgetti, perfino il povero Bossi) e centrino-destrino (Lupi, Cesa), troviamo tutto il peggio del ventennio berlusconiano. Quello che, dopo averci rovinati fra risse, fiaschi, scandali e leggi ad personam, si chiuse nel 2011 con la salita al Colle di B. per dimettersi dopo il più clamoroso fallimento politico, economico, sociale e morale della storia e poi a fuggire dal retro per sottrarsi al linciaggio. Se si eccettuano i defunti, 3-4 pregiudicati con l’interdizione perpetua, un paio di detenuti e latitanti, le perle rare passate al Centro (Gelmini, Carfagna, Costa) o al Pd (Casini, Lorenzin) e rarissimi pensionati (tipo Lunardi e Brunetta: ma che avranno fatto di male in più degli altri?), abbiamo il quadro completo dei tre governi B. che devastarono l’Italia. In un Paese normale sarebbero nomi impronunciabili, condannati alla damnatio memoriae per i danni fatti o almeno consegnati alle famiglie da un minimo di etica della responsabilità. Invece sono tutti in lista, con ottime chance di tornare a far danni negli stessi ministeri di 10 o 20 anni fa o in altri (l’uno vale l’altro), con l’aggravante dell’età e del rincoglionimento. E passano pure per nuovi perché i media li spacciano per la “nuova destra” (fascista!) della nuovissima Meloni (che torna alla Camera per la quinta volta). Abbiamo ancora un mese per riconoscerli ed evitarli. Sennò vorrà dire che siamo il popolo più sadomasochista del mondo.