Reggio: Cannizzaro, l’ombra di Caridi e gli “amici” di Forza Italia

L’articolo che segue risale a dicembre 2017 quando era diventata praticamente ufficiale la candidatura di Francesco Cannizzaro al collegio della Camera di Reggio. Ed è la cronaca dell’affollata convention, che non può che tornare di scottante attualità dopo l’intimidazione subita dal deputato reggino, nella cui segreteria qualcuno ha esploso tre colpi di pistola, che per fortuna non hanno colpito nessuno. 

REGGIO CALABRIA, DICEMBRE 2017

In riva allo Stretto si scaldano i motori. Ci siamo! La campagna elettorale è ufficialmente partita. La sala Calipari del Consiglio Regionale era strapiena per l’evento organizzato dal consigliere regionale di Forza Italia “Ciccio” Cannizzaro. C’erano persone di tutte le età, c’era chi non sapeva perché era lì, c’era chi era obbligato/a a partecipare, c’era chi non votava centrodestra ma “doveva” essere presente perché “devi venire per forza poi ti spiego”…

C’era tanta gente della zona montana della provincia di Reggio, tanti amici e parenti di Don Rocco Musolino, capo indiscusso della montagna Reggina. C’erano “amici” della Jonica magari gli stessi amici del maestro di Cannizzaro ossia il senatore Caridi in galera per l’inchiesta Mammasantissima, nella quale il suo pupillo è intercettato in parecchie situazioni imbarazzanti… Lui, “Ciccio” Cannizzaro, ora rinnega il senatore ma la gente era lì ed era la stessa di sempre.

La candidatura c’è e il collegio sarà quello di Reggio-Jonica e questo grazie alla smisurata simpatia che è nata tra Jole Santelli e Cannizzaro, che grazie a questa corsia preferenziale si prepara a scendere in campo. E c’erano anche i vari Nicolò (suo concorrente e quindi molto incazzato per la moltitudine di gente che c’era), Bilardi (che invece si sente tranquillo) e Fedele, uomo della quarta gamba candidato al Senato. Insomma tantissimi impresentabili, tantissimi finti amici. E poi gli assenti, quelli che hanno preferito disertare forse perché non volevano essere immortalati dai “fotografi non ufficiali” della stampa. Ma questa sarà un altra storia che il tempo ci racconterà…