Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura. Quando la segreteria “tecnica” diventa il bancomat della politica

Dipartimento Agricoltura – quando la segreteria tecnica diventa il bancomat della politica.

Per far capire meglio ai lettori di cosa parliamo, l’Autorità di Gestione (AdG) del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria 2014/2020 svolge le proprie funzioni secondo quanto disposto dall’art.125 del regolamento (UE) 1303/2013 e dall’articolo 66 del regolamento (UE) 1305/2013.

L’AdG è responsabile della gestione del programma operativo conformemente al principio della sana gestione finanziaria, dell’efficace ed efficiente andamento e attuazione del PSR Calabria 2014/2020 nonché di dare adeguata pubblicità al Programma stesso.

Nello specifico in Calabria, vista la grande responsabilità e le competenze professionali richieste, il numero di componenti la segreteria tecnica dell’ADG è composta, dopo che si sono fatti fuori l’avvocato Zanfino, dal direttore generale quindi Giovinazzo (oltre agli interim degli altri settori, 4 per l’esattezza) e da altre 10 persone alle quali viene riconosciuto uno stipendio aggiuntivo (1.800 € mensili) e che avrebbero dovuto avere un profilo tecnico adeguato. In realtà vi spieghiamo di seguito chi sono e quali qualifiche professionali rivestono.

–          Mario Caligiuri, politico da sempre a servizio di Palla Palla poi capo struttura di Giovinazzo con Mauro D’Acri ora Autorità di gestione. Provate a chiedergli cos’è il PSR…

–          Casaburi Francesco, è il cognato di Pirillo. Ha difficoltà oggettive a parlare in italiano e non si capisce di cosa si occupi e come sia arrivato in Regione.

–          De Gaetano Francesco, ufficialmente si occupa di vigilanza sui consorzi di bonifica ma evidentemente con scarsi risultati viste le ultime vicende legati ai consorzi. Se vi capita fategli qualche domanda su PSR o ADG.

–          Mazzei Leonardo, probabilmente dipendente di categoria B sempre utilizzato come autista anche dell’assessore del settore, in questo caso il Gallo, quello che predica bene ma razzola malissimo. Lo trovate spesso al primo piano magari davanti ad un PC. Non fatevi ingannare: gioca a tetris.

–          Venuto Anna Maria, ultimo acquisto. Dipendente di categoria C, lavora presso altro dipartimento ma ormai è conosciuta come la dama bianca. Parla spesso di massimi sistemi con il tipo di aree interne. E’ inutile chiedere di agricoltura, PSR o altro… troppo scontato.

–          Rigoli Michele, dipendente che si occupa a tempo pieno di caccia. Lo trovate sempre impegnato a espletare tesserini di caccia o cose del genere. Di ADG non sa nemmeno l’esistenza.

–          Angela Gara, dipendente  di categoria C la trovate alla segreteria per le aree interne anche qui psr e Adg un vero tabù.

–          Olivito Giancarlo, Vigetti Edoardo, Antonio Guzzo sono gli unici, sempre intoccabili e raccomandati  ovviamente, ma con i titoli e competenze a cui qualche domanda la si può fare.

Tra questi una quota è intoccabile mentre altri vengono fatti turnare. In sostanza due mesi a te due mesi lui e così via. Questi ovviamente mantengono il loro posto di lavoro e i loro carichi però percepiscono uno stipendio aggiuntivo appunto a turno. Ora, ci spiegate come si può concepire che una segreteria tecnica di una certa importanza venga ridotta a bancomat e dove peraltro il lavoro non svolto da questi raccomandati deve per forza essere eseguito da altri che evidentemente non percepiscono tutte queste indennità?

Dia questa situazione è partita una segnalazione alla Corte dei Conti Europea – magari se al tipo dalle aree interne gli tocchi il portafoglio inizia a capire che la gestione della cosa pubblica è qualcosa di diverso dell’azienda di famiglia. E magari chissà se nel frattempo il ministero della funzione pubblica, nel rispondere alla interrogazione parlamentare della senatrice Corrado, lo spedirà in Sicilia – nonché alla Commissione Europea alla quale è stata sollecitata una attività di audit sulla misura 20 per verificare se le spese effettuate sono in linea con la normativa di riferimento. Nel frattempo se la magistratura ravvisasse QUALCHE irregolarità magari si potrebbe adoperare per riportare ordine e giustizia almeno nei confronti di quei dipendenti che vengono chiamati a svolgere lavoro senza alcun trattamento economico aggiuntivo semplicemente perché non hanno sponsor.

Questa operazione costa ai contribuenti calabresi mediamente 30.000 € al mese. Una brutta storia, una delle tante purtroppo.