Regione Calabria. Il capo di gabinetto di Mancuso non molla l’osso: che fa l’opposizione?

Non si respira affatto un’aria tranquilla dentro il palazzo del Consiglio regionale dopo la bufera sul “concorso truccato” per un posto di dirigente a beneficio di Domenico Macrì, il capo di gabinetto del presidente del Consiglio, il leghista catanzarese Filippo Mancuso (https://www.iacchite.blog/calabria-il-concorso-truccato-per-il-capo-di-gabinetto-di-mancuso-ora-e-anche-dirigente-del-consiglio/).
Parecchi consiglieri regionali dopo avere avallato (sapendo e non bloccando) il bando voluto dal capo di gabinetto di Mancuso ora vogliano tornare indietro sui passi fatti e salvare la faccia prendendo le distanze visto che lo “scandalo” ha destato sconcerto e che i cittadini sono incazzati neri perché non avevano ancora capito che con Occhiuto si sarebbe respirata un’aria anche peggiore rispetto a quella che si respirava prima. In perfetto stile “casta parassita”.

Macrí, dal canto suo non farà assolutamente nessun passo indietro e il ruolo di capo gabinetto se lo terrà bello stretto facendo rimanere vacante il posto da Dirigente che al Consiglio regionale sarebbe stato invece utile per l’attività quotidiana dell’ente, così facendo continuerà a percepire ovviamente una indennità di 185 mila euro (da capo gabinetto) anziché occupare dopo essersi apparecchiato a tavolino il posto di dirigente a “solamente” 135 mila euro annui. Ma qui in Calabria tutto è possibile, persino che un “colletto bianco” si metta a posto per il “futuro” truccando pacchianamente un concorso. E’ la casta, bellezza!

Il Consiglio regionale come sappiamo è sotto organico e avrebbe bisogno di più dirigenti degli attuali 10 (dovrebbero essere 16 totali) ma questo non importa a nessuno e soprattutto a Macrí, che dopo essersi cucito il bando “ad personam” e dopo essersi laureato alla UniPegaso (peraltro – cosa molto curiosa – sembra proprio che la specialistica magistrale sia stata conseguita addirittura in 9 mesi invece che nei due anni previsti in qualsiasi piano di studio), visto che aveva una laurea in Veterinaria incompatibile con il bando, forte del sostegno del presidente Mancuso, non ha intenzione di mollare l’osso del posto di capo di gabinetto.

Sarebbe curioso capire se il presidente del Consiglio e quello della Giunta – Occhiuto il parassita – a questo punto prenderanno una decisone chiara e se i consiglieri della maggioranza esprimeranno ufficialmente un giudizio. Intanto la minoranza sin dall’inizio pare sia stata contraria all’idea del bando ma tacitamente avrebbe accettato la forzatura. Si aspettano comunque prese di posizioni ufficiali nel prossimo Consiglio da parte dell’opposizione dem o dei 5 stelle visto che gli stessi sembrano essere stati investiti del problema. Vedremo… ma di sicuro la storia non è finita qui..