Rende, i rilievi della Corte dei Conti e la Maggioli che diventa “buona”

Riferendosi al piano di riequilibrio approvato dalla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti, l’assessore al Bilancio del Comune di Rende Iantorno osservava, a pag. 19 delle dichiarazioni programmatiche del Sindaco: “ciò a dimostrazione di quel patrimonio di credibilità finanziaria faticosamente riconquistato negli ultimi cinque anni”.

Mai affermazione è stata più incauta poiché la stessa Corte dei Conti a livello nazionale, e cioè, la Sezione delle Autonomie, censura il comportamento del Comune di Rende in sede di report per il 2017 per l’inadempimento di quanto previsto dagli art. 148 del Tuel relativamente alle inattendibilità dei controlli interni, da parte di un Ente, peraltro, in predissesto. E’ bene ricordare che il Comune sui controlli interni ha inteso affidarsi a dei consulenti, sprecando così i soldi dei cittadini.

Un predissesto voluto dal Commissario Valiante, senza tener conto, per sua stessa ammissione, del patrimonio da dismettere e del graduale recupero dell’evasione.

A tal proposito si è appreso che Valiante ed il Dirigente Infantino non hanno voluto scientemente considerare ben 18 milioni di euro di evasione accertata dalla Maggioli, che sarebbero stati più che sufficienti a ripianare il deficit reale e potenziale stimato dallo stesso Valiante in 16 milioni di euro.

Oggi il Sindaco Manna, Iantorno e Infantino, considerano credibile la Maggioli allorchè presenta 32 milioni di euro di crediti accertati.

Che ci dice sig. Assessore dei rilievi della Corte dei Conti o della credibilità del Comune? Che ci dice della Maggioli cattiva nel 2013 e buona nel 2019?

Federazione Riformista