Rende, ma perché il divino Infantino uno e trino sguazza ancora nel regno di Mazzetta?

DIVINO INFANTINO
UNO E TRINO

di ORSO TEOBALDO FELICE ORSINI

DIVINO Comune di Rende, dalla versione Manna-Cinghiale a quella Manna-Capu i Liuni non c’è differenza. D’altra parte a Cusenza tutti sanno che le due “bestie” (senza offesa per gli… animali!) si sono cresciuti insieme allo Spirito Santo.

Tra le tante cose ci hanno “regalato” e ci regalano ancora quello straordinario esemplare del dottore Infantino, uno e trino. Fedele seguace di un componente dello staff di Alfano, nei suoi pellegrinaggi commissariali tra i Comuni del Mezzogiorno, era approdato al Comune di Rende al seguito del dottor Valiante, commissario della Commissione d’accesso antimafia una decina d’anni fa. Corsi e ricorsi storici…

Oggi, nel decennale della ricorrenza, qualcuno ricorda ancora che si deve al duo Valiante-Infantino la famigerata deliberazione di richiesta del predissesto, che i fatti hanno dimostrato essere stato deliberato senza che ne sussistessero i presupposti, per come certificato dal Signor Commissario che,  in una intervista di fine mandato, aveva affermato che il Comune di Rende era finanziariamente sano, tant’è  che Lui, il Commissario, pagava i creditori in 30 giorni.

Valutazione confermata dall’attuale sindaco, che è riuscito anche a dire di essere certo di uscire dal predissesto dopo due anni. Pensate un po’ che paraculo!

Il palmares di Infantino è ricco di trofei, come per esempio la cacciata degli animali dal Parco Robinson, per amareggiare famiglie e bambini e danneggiare i commercianti della zona. La cacciata degli animali era stata persino accompagnata dalla dismissione ed assegnazione gratuita delle attrezzature, come la bella voliera dei pavoni.

Ma il Divino Infantino è passato alla “storia” perché al suo tesoro  di provvedimenti amministrativi discutibili, anni fa aveva aggiunto un’altra gemma: il parere favorevole alla delibera che modificava il cosiddetto “Piano Casa”. Un trionfo per tutti i nuovi palazzinari massomafiosi di Rende al servizio di Patitucci e scagnozzi e degli ormai leggendari Max Aceto e Massimino baffetto.

Il discutibile Piano era stato proposto dall’assessore e non dal dirigente competente, per come richiesto dalla legge, ma il parere favorevole portava per ben due volte la firma di Infantino, come dirigente del Settore Finanziario e come dirigente del Settore Urbanistica. Alla grandissima.

Ma per diventare dirigente dell’Urbanistica il prescelto non doveva forse avere il requisito minimo della laurea in Architettura od in Ingegneria? Divino Infantino, uno e trino, anzi uno e quadruplo (dirigente del settore finanza, dirigente dell’Urbanistica, dei Lavori Pubblici e del Personale), sei stato così caro al potente Zeus da dirigere l’Urbanistica senza laurea in Architettura e nemmeno in Ingegneria! E sei riuscito persino a tornare in tempo per dare una mano all’uomo che sussurra alle mazzette nel pieno della tempesta senza essere neanche sfiorato da un… avviso di garanzia. Che potenza!

Ma se tutto ciò va bene nell’Olimpo di Marcello Mazzetta, siamo curiosi di sapere cosa ne penserà – e prima o poi lo sapremo – anche Gratteri, l’unico che può decretare la fine di questo schifoso impero del male.