Salvini annette la Calabria alla Padania con il consenso vigliacco degli eletti 5Stelle

Cento giorni di governo sono bastati al Movimento 5 Stelle per far diventare la Lega il primo partito in Italia. La totale sottomissione dei 5 Stelle ai voleri di Salvini lo ha reso di fatto il leader di questo governo. È lui l’uomo forte. È lui che decide se questo governo va avanti o no, forte del consenso delle piazze. Ma Salvini sa che questo non basta: l’elettorato, come la donna, è mobile, e i sondaggi, come spesso accade, possono cambiare dalla sera alla mattina. Tradurre in voti l’umore delle piazze non è operazione semplice, bisogna consolidare la “nuova base”, ed è proprio su questo che Salvini sta lavorando.

Salvini ha capito che rosicchiare, al sud, voti al Movimento è fondamentale per la sua ascesa politica, oltre che necessari per confermare la Lega come primo partito in Italia. Perché come tutti sanno i 5 Stelle hanno vinto al sud premiati con milioni di voti sudisti sulla base di ben precise promesse elettorali, alcune già tradite, come l’Ilva di Taranto, e Il Tav in Val di Susa. Ed è proprio tra le pieghe della disillusione che giorno dopo giorno i grillini stanno creando nel proprio elettorato che si è insinuato Salvini: sa di poter far presa sull’elettorato del sud promettendo quel riscatto sociale promesso da tutti i partiti, grillini compresi, e sempre tradito. E lo fa usando parole forti e categoriche, un tono che piace a chi pensa che solo con le maniere forti questa nostra terra può cambiare. Così, anticipando tempi e alleati, Salvini lancia la sua campagna di annessione della Calabria, alla Padania. L’occasione per annettere la Calabria alla Padania, dice Salvini, sono le prossime elezioni regionali del 2019. Una sorta di prova generale per la conquista totale del sud.

Salvini, in questa operazione, conta soprattutto sull’incapacità politica dei deputati e senatori grillini calabresi. Che nulla hanno fatto, all’oggi, per arginare l’avanzata politica della Lega al sud, e arrestare l’emorragia di voti in atto nel Movimento. Da quando sono stati eletti l’unica cosa che sono riusciti a fare è stata quella di restare “affacciati alla finestra”, come fanno le comari di paese, a guardare l’evolversi delle vicende, senza mai interferire, limitando il loro intervento al solo pettegolezzo. Una manna per Salvini che in Calabria con un solo deputato, contro gli undici dei 5 Stelle (oltre ai 5 senatori), decide il bello e il cattivo tempo. Non solo. Avvisa gli alleati di governo che molto probabilmente, in Calabria, sceglierà la vecchia e stantia, nonchè corrotta nomenklatura politica del centrodestra, come socio nella spartizione della Calabria. Gli stessi contro i quali pubblicamente si scaglia, salvo poi intrallazzarci sotto banco. Del resto Salvini non si fa certo scrupoli, né prova vergogna, ad accettare voti mafiosi.

L’effetto “cambiamento” in questi 100 e passa giorni di governo non è stato avvertito da nessuno. E questo perché i deputati 5 Stelle Calabresi sono sostanzialmente dei pavidi. Hanno paura di tutto. Hanno paura di scendere in piazza, di gridare realmente allo scandalo, di denunciare a viso aperto e con coerenza i corrotti, hanno persino paura di stare dalla parte del cittadino. Non hanno stimoli e non rispondono a nessuna sollecitazione politica. Puoi chiamarli quando e quanto vuoi che fanno finta di non sentire. Sono al totale e completo servizio di Salvini. Hanno paura di parlare senza il suo permesso. Il tutto a discapito dei calabresi che li hanno votati.

Sono talmente pavidi che qualunque politico, anche il più corrotto e mafioso, li può prendere a pesci in faccia senza nulla a temere. Non reagiscono, si nascondono dietro la loro presunta osservanza delle regole, ma la realtà è che Salvini gli ha impedito di intervenire su qualsivoglia argomento senza il suo consenso. Sono succubi della Lega. Questo oramai è chiaro a tutti. Lo dicono i fatti. Non sono intervenuti su niente vedi metro leggera: fosse per i 5 Stelle sarebbe già operativa, sulla legalità non ne parliamo proprio, fanno finta di interessarsi all’argomento, salvo poi voltare sistematicamente la faccia davanti alla palese corruzione che in Calabria dilaga che è una meraviglia. E poi, sanità, trasporti, lavoro, sociale, argomenti per i deputati 5 Stelli sconosciuti. Hanno ministri importanti che potrebbero aiutare i calabresi, e non riescono a portare Toninelli e Bonafede in Calabria, e questo perché Salvini non vuole nessun altro politico da noi, tranne la Lega. E da vigliacchi quali sono si rimettono al volere del loro nuovo capo. Tanto a loro che gli frega, sono sistemati. Non hanno problemi.

È di questi ultimi giorni la pesante esternazione del sindaco Occhiuto, all’interno della nota diatriba col senatore Morra, che dice: il figlio del senatore Morra, nelle sue tante attività imprenditoriali, frequenta mafiosi. Ebbene, anche di fronte a questa scandalosa esternazione – sulla quale stiamo lavorando per capire chi sono questi mafiosi che frequenterebbe il figlio di Morra, e abbiamo già una nostra idea – nessun deputato 5 Stelle ha inteso replicare o chiedere chiarimenti al sindaco su un’affermazione così grave. Lasciano passare tutto con la speranza che nessuno noti il loro squallido servilismo, ma il tempo è scaduto: o scendete in piazza insieme alla gente di Calabria a rivendicare diritti e dignità seriamente, oppure non resta altro da fare, ai calabresi, che decretare la vostra ignobile e vergognosa fine politica. A voi la scelta.

P.S. nella vita un po’ di coraggio ci vuole.