Samb-Cosenza 0-1: “Che bella comitiva in giro per l’Italia”

Il gol di Lucchetti

L’attesa si fa sempre più spasmodica. Mancano poche ore a Samb-Cosenza, gli ultrà rossoblù saranno circa ottocento e il pensiero corre inevitabilmente a quel mese di ottobre del 1988 quando i Lupi, appena promossi in Serie B, espugnarono il Riviera delle Palme mandando in visibilio i (pochi) tifosi rossoblù allora presenti in terra marchigiana.

Eravamo partiti in pochi perché l’inizio del campionato non era stato proprio straordinario per il Cosenza di Bruno Giorgi. Un pari con il Genoa al San Vito all’esordio e poi due amare sconfitte a Brescia (0-2 con clamoroso autogol di Napolitano) e in casa con la Cremonese (0-1). Al termine della partita, contestazione all’indirizzo di mister Giorgi (già si vociferava del possibile ritorno di Gianni Di Marzio!) ma soprattutto del presidente Carratelli, che qualche ora dopo avrebbe addirittura rassegnato le dimissioni. La società, che sarebbe poi passata nelle mani di Antonio Serra, per placare gli animi, aveva ingaggiato in settimana l’esperto centrocampista Bruno Caneo, che avrebbe dato molto più equilibrio tattico alla squadra ma l’atmosfera era ancora molto tesa. E così per la trasferta di San Benedetto del Tronto del 2 ottobre non c’era grande attesa se non quella dei famigerati “tiraturi” pronti a chiedere la testa di Giorgi in caso di sconfitta. Fu organizzato soltanto un pullman, che partì da piazza Fera a mezzanotte ed eravamo a malapena cinquanta: pochi “vecchi”, molti “pischelli” e due mascotte indimenticabili che si chiamavano Florindo e Francesca. Con la partita e con gli ultrà non c’entravano davvero niente però erano lì, sinceramente non ricordo neanche perché ma so solo che c’erano. Viaggiammo tutta la notte e imparai come si fumava una canna nella bottiglia (esperienza incredibile!), che cos’era un “baffo” e che cos’era un “messicano” e il pullman, inevitabilmente, si era diviso in due. Fino a metà c’erano i “non fumatori”, che tenevano buono l’autista e poi tutti gli altri che facevano baldoria. Arrivammo nella fatal Francaviilla, dove appena qualche mese prima avevamo festeggiato una vittoria fondamentale per andare in Serie B, alle prime luci dell’alba…Al Riviera delle Palme il Cosenza non fece una grandissima partita ma tenne a bada gli arrembanti avversari per tutto il primo tempo e al 12′ della ripresa o se preferite al 57′, Lucchetti, in contropiede, segnò il gol del vantaggio, che conservammo fino alla fine non senza qualche patema d’animo. La panchina di Bruno Giorgi (e meno male!) era salva, la contestazione si sarebbe placata per tutta la settimana e noi, al ritorno, eravamo letteralmente esaltati per la prima vittoria in Serie B. Nacque proprio in quel viaggio di ritorno lo slogan “Che bella comitiva in giro per l’Italia” che ci accompagnò per tutto quell’esaltante campionato, che concludemmo al quarto posto mancando la Serie A soltanto per i perversi meccanismi della “maledetta” classifica avulsa.

g. c.