Sangineto, la calda estate del “Mamaeli” tra risse e rispetto per gli animali

E’ un’estate particolarmente calda al “Mamaeli”, la discoteca di Sangineto gestita dal noto architetto cosentino Gianfranco Cundari. 

No, noi non ci occupiamo di far pubblicità ai locali notturni e alle iniziative dei gestori per accumulare denari. Ci occupiamo invece di fatti di cronaca e in quest’ultima settimana pare che non ne siano mancati per niente nel “localino” dell’architetto Cundari.

Partiamo dalle risse, che nelle discoteche, purtroppo, sono pane quotidiano. 

Qualche giorno prima di Ferragosto pare che vi sia stata una rissa abbastanza accesa tra giovani appartenenti al clan Muto e alcuni giovani provenienti da Cosenza. Sembra che questi ultimi, quelli di Cosenza insomma, siano andati oltre e abbiano addirittura malmenato il nipote del “re del pesce”.

Morale della favola: i giovani cetraresi avrebbero “promesso” una rappresaglia e così il “Mamaeli”, oltre che dai tradizionali “buttafuori”, é stato anche presidiato dalla polizia. Quanto ai giovani cosentini, per qualche giorno non si sono visti dalle parti di Sangineto e così, almeno per il momento, non si registrano ritorsioni.

Ma la “notizia” che ancora oggi viene ampiamente commentata, anche sulla pagina Facebook della discoteca, è quella relativa a quanto avvenuto martedì sera.

Ecco la segnalazione che ci è giunta in redazione.

Buongiorno. Martedì, in un noto locale della costa tirrenica, il Mamaeli, è stato concesso l’ingresso ad un gruppo di giovani che, in maniera del tutto gratuita, hanno bastonato, maltrattato, impiccato, un povero cane. Fatelo presente nella vostra pagina. Questa barbarie non deve rimanere impunità, né nei confronti delle bestie barbare, né nei confronti del locale che tranquillamente ha concesso l’ingresso ai protagonisti. Cordiali saluti

Ovviamente il nostro lettore si è regolarmente firmato, sappiamo chi è e pensiamo che sappia cosa ci ha scritto, dal momento che la stessa lamentela che abbiamo ricevuto noi, è uscita fuori sulla pagina FB del Mamaeli. Il riferimento del nostro lettore è a quei quattro balordi che hanno prima torturato e poi ucciso il povero Angelo, il cane randagio di Sangineto. 

manifestazione-per-angelo-sangineto-luglio-2016 Questa è un’altra delle proteste che appaiono sulla pagina FB del locale.

“… Se foste da sempre dalla parte degli animali e della giustizia, non accettereste nel vostro locale, psicopatici, violenti e assassini come i mostri che hanno ucciso Angelo, un povero cane indifeso e hanno postato il video di tale mostruosità. Non vi ho offeso e non ho nulla da temere dalla Polizia postale ne da qualsiasi altro corpo di polizia!”. 

Eh sì, perché l’architetto Cundari, vista la malaparata e il coro di proteste, è stato costretto a postare quanto segue…

“Viste le continue ed ingiuste accuse, diffamazioni, recensioni violente, minacce, ricevute privatamente e non, ci vediamo costretti a comunicare ufficialmente che la pagina è sotto il controllo della polizia postale e che il locale e la sua proprietà sono da sempre dalla parte degli animali e della Legge in generale, e come tutti dovrebbero fare piuttosto che reagire alla violenza con la violenza, aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso.

A prova delle ingiuste accuse alleghiamo articolo di giornale pubblicato mesi fa in cui il titolare si fa promotore di una delle iniziative a sostegno degli animali. Non ci vergogniamo di svolgere servizio pubblico onestamente e secondo i termini previsti dalla legge, avendo già preso provvedimenti in merito all’accaduto. Chi veramente frequenta il locale sa che la nostra unica attività è offrire divertimento”.

cunda

Questi sono i fatti, poi ognuno, come sempre, potrà farsi un’opinione e trarre le sue conclusioni.