Sanità, protestano i dipendenti delle pulizie. I piccoli cinghiali non pagano gli stipendi

Raffaele Filippelli è uno degli uomini più fidati di Tonino Gentile nel settore della sanità. Tanto per farvi capire meglio di cosa si occupa, è il referente del celeberrimo cinghiale-gabbiano negli appalti dell’Asp di Cosenza. E, più in generale, è il vero e proprio consulente economico e finanziario dei Gentile.

Insieme all’insostituibile Franco Fabiano, alias Chopin. Con il quale è stato anche (chiacchierato) responsabile dell’area marketing del Cosenza Calcio.

Filippelli, in particolare, gestisce i servizi di portierato dell’Asp (in pratica la guardiania degli ambulatori e degli uffici, compreso il Sert di via Fiume) ma soprattutto i servizi di pulizia.

Da circa un anno e mezzo la sua ditta, Punto Servizi, ha preso in subappalto dalla CSF di Milano tutta la matassa delle pulizie negli uffici dell’Asp di Cosenza (non solo in città ma in tutto il territorio provinciale). Dalle sue mani, pertanto, transitano decine e decine di lavoratrici e lavoratori, che ottengono stipendi miseri ma pur sempre fondamentali per sopravvivere.

Il “giro” con cui gestisce i soldi pubblici è quantomeno singolare. Prima accredita gli stipendi sui conti correnti dei lavoratori e poi fa firmare loro la busta paga… Un percorso tanto tortuoso quanto truffaldino per lucrare quello che è possibile sulla pelle di questa gente bisognosa.

Questa era la situazione aggiornata allo scorso mese di agosto. Nel frattempo, le cose, se possibile, sono peggiorate. I dipendenti rivendicano gli stipendi di ottobre e novembre ma definirli stipendi è davvero una parola grossa.

L’estate scorsa si sono mossi anche i sindacati per chiedere la revoca del subappalto ma figurarsi se all’Asp di Cosenza, dove non si muove foglia che il cinghiale non voglia, potevano registrarsi terremoti. Tutto scorre tranquillamente. Con qualche differenza, però. Le ultime volte i dipendenti hanno regolarmente firmato le buste paga prima di essere retribuiti.

Intanto, la Punto Servizi vorrebbe ridurre ancora di più il già esiguo monte ore dei lavoratori e in tutto questo il responsabile dell’Asp, l’ingegnere Gabriele Linori, fa orecchie da mercante.

Un altro fronte di malaffare che mortifica troppa gente.