Sanremo 2024. La Calabria “Pazza” di Loredana Berté tra pagelle-super e la prova del palco

La Calabria è presente al Festival di Sanremo con la veterana Loredana Bertè, alla sua 12^ partecipazione. Classe di ferro 1950, Loredana si presenta come al solito in grande stile e la sua canzone, dal titolo “Pazza” ha già conquistato la grande platea dei giornalisti che, come da prassi, hanno ascoltato in anteprima le canzoni in gara e hanno pubblicato le fatidiche pagelle. Dalla media generale delle testate rappresentate, il risultato è che la media voto più alta, pari a 7,883, è proprio quella di Loredana Bertè. L’eterna ragazza di Bagnara Calabra ha ottenuto un 10 da Vanity Fair e tre 9 rispettivamente da la RepubblicaIl Messaggero e L’Unione Sarda. Il voto più basso è un 6,25 arrivato da SkyTg24. Tendenza che è stata confermata in pieno al termine della prima serata: il voto della sala stampa ha incoronato al primo posto proprio la nostra Loredana.

SANREMO 2024, LOREDANA BERTE’ IN TESTA ALLA CLASSIFICA (https://www.iacchite.blog/sanremo-2024-loredana-berte-in-testa-alla-classifica-dopo-il-voto-della-sala-stampa/)

Loredana Bertè sogna da sempre una vittoria al Festival di Sanremo, quella che sua sorella Mimì sfiorò soltanto nel 1992 quando arrivò seconda con “Gli uomini non cambiano”. Loredana è arrivata quarta in coppia con Gigi D’Alessio e ancora quarta nel 2019 dopo una serie di standing ovation all’Ariston. Non basta avere il consenso della stampa più o meno specializzata per vincere Sanremo, gioca molto anche il televoto e nelle ultime occasioni la lotteria telematica non è stata favorevole alla Bertè. La prova del palco sarà fondamentale ed è l’ennesima sfida per questa grande artista.

Loredana figura anche tra gli autori del pezzo insieme al maestro Chiaravalli. Il sito La Prima Linea (che non mette pagelle) sintetizza così. Attacco con un riff potente, sembrano quasi i Muse (o “Spirit in the sky”, ricordate?). Loredana racconta il suo amore per se stessa, rivendicando la sua anima rock e il suo essere fuori dagli schemi: “Io sono pazza di me e voglio gridarlo non ho bisogno di gridarlo ancora, io faccio da sola”, con alcune rime notevoli (Dentifricio/fuochi d’artificio).

Pazza, Loredana Bertè. Voto: 10 Vanity Fair

Mamma mia che pezzone! È Non sono una signora 4.0. Loredana canta con tutta la sua grinta: «Io sono pazza di me di me / E voglio gridarlo ancora». Viene da risponderle: «Noi siamo pazzi di te di te / E vogliamo gridarlo ancora». Podio subito, o almeno il premio della critica, per questo testo che è un inno supercontemporaneo all’indipendenza e all’autodeterminazione.

Loredana Bertè – “Pazza” (voto: 9) – Il Messaggero 

A 73 anni fa pace con il passato: «Mi sono odiata abbastanza / prima ti dicono pazza / poi ti fanno santa». E rivendica: «Se in giro è tutto un manicomio / io sono la più pazza che c’è». La regina del rock italiano è sul trono.

Berté – Pazza (voto 8,5) – La Stampa – 
Suoni elettronici per attaccare subito la spina nel cuore del ritmo e una voce meno graffiata del solito (ed è un piacere). «Non ho bisogno di chi mi perdona io faccio da sola / sono pazza di me perché mi sono odiata abbastanza. Prima ti dicono pazza, sei pazza e poi ti fanno santa». Una delle migliori di quest’anno.

LOREDANA BERTÈ – PAZZA – Loredana non molla mai e piazza la sua zampata rock sul festival. Pezzo autobiografico che assolve e si autoassolve. VOTO 7,5 – ANSA

Loredana Berté: «Pazza» – 7 – Corriere della Sera

Una scarica di rock autobiografico al gusto anni 80: sa di essere così fuori dalle regole da essersi anche fatta del male da sola, ma non è certo in cerca di perdono e chissene se il giudizio su di lei oscilla fra «pazza»e «santa».

Loredana Bertè, “Pazza” 7 – Il Sole 24 Ore 

Vai ai pre-ascolti di Sanremo 2024 e il miglior pezzo lo senti cantare da una (non sono una) signora di 73 anni che c’era già a Sanremo 1986. Loredana Berté torna all’Ariston con una cavalcata post rock costruita su un riff che ricorda gli ultimi Smashing Pumpkins (!) e un ritornello che è un po’ una variazione sul tema di Dedicato: «Io sono pazza di me di me/ E voglio gridarlo ancora/ Non ho bisogno di chi mi perdona/ Io faccio da sola, da sola». Siamo già pazzi di lei ma ci resta un dubbio: la resa sul palco sarà la stessa della versione in studio?