Scale (im)mobili di vico Padolisi, 700mila euro buttati al vento

In vico Padolisi, traversa di corso Telesio davanti all’entrata laterale del Duomo, nel lontano 2009, furono realizzati dalla ditta Ciam di Terni due tratti di scale mobili che avrebbero dovuto condurre fino a Palazzo Caselli Vaccaro, in zona Giostra Vecchia.

Com’è consuetudine della nostra città, l’inaugurazione avvenne in pompa magna alla presenza di numerosi personaggi politici dell’epoca e, finanche, ricevette la benedizione dell’allora Arcivescovo Nunnari.

Era l’epoca di Perugini sindaco e Ambrogio vicesindaco, che espressero grande soddisfazione “per un’opera che agevola l’accessibilità dei luoghi sia a chi li percorre quotidianamente sia ai visitatori occasionali.”

Entrambi gli ex amministratori sottolinearono che l’opera è proprietà dei cittadini, i quali se ne devono sentire responsabili e tutori perché questo bene comune sia salvaguardato ed utilizzato al meglio.”

Dal 2009 ad oggi le scale mobili non sono mai entrate in funzione, abbandonate ancor prima di nascere. Ai “proprietari cittadini” non è mai stato concesso il loro utilizzo, alla faccia del “bene comune da sorvegliare”, potremmo dire.

E, ovviamente, il regalo concesso ai cosentini con tanto di benedizione, non si è rivelato per nulla un regalo, perché costò la bellezza di 700mila euro, buttate al vento.

La realizzazione delle scale mobili, composte da due tratti, fu arricchita con il recupero dello spiazzo davanti palazzo Caselli Vaccaro, vasca e slargo con erbetta (che non c’è più, ovviamente). Accanto alla piazzetta era previsto, anche, il distaccamento della polizia municipale (pure questo mai attivato).

E le fantastiche luci?

“Le luci – dissero nel 2009 – non solo rischiarano, ma valorizzano i punti più belli di questo scorcio di città antica, dove la gente del quartiere e non solo, potrà ritrovarsi piacevolmente nelle calde serate estive, facendo il confronto con il degrado e la fatiscenza di solo qualche mese addietro.

Lo stesso degrado e fatiscenza che è tuttora visibile. Ecco che fine fanno i nostri soldi. Nel corso degli anni tantissimi residenti, cittadini, giornalisti hanno continuato a rimarcare lo spreco immane dell’opera, ma nessuno ha mai fatto nulla.

Anche l’ex amministrazione Occhiuto non se n’è minimamente curata, nonostante siano stati spesi tanti, ma tanti altri fondi per opere discutibili agli occhi di molti.

Perciò lanciamo un appello al commissario Carbone: potrebbe rendere funzionali le scale? Quanti anni ancora devono restare a marcire nello stato in cui versano?

Valentina Mollica