Scalea e la Calabria. I soliti problemi e la voglia di riscatto

di Saverio Di Giorno

Parlare di Scalea non è parlare solo di una cittadina alto-tirrenica. È parlare di un piccolo laboratorio. Nei pochi chilometri di strada costiera che la attraversano da un capo all’altro si concentrano potenzialità e debolezze che si trovano sparse per tutta la città. Scalea è stata – e in parte è ancora – crocevia di poteri (anche occulti), di equilibri e di giochi che si riverberano a livello regionale. Le scorse elezioni di Scalea hanno visto entrare volti quasi tutti nuovi – a cominciare dal sindaco Perrotta – e sono state salutate come rinnovamento e riscatto, ma diversi problemi aspettano al varco la nuova giunta. Ecco cosa ne pensa il primo cittadino.

La questione dell’ospedale di Scalea, una delle tante potenzialità sprecate del territorio, è forse la più urgente e delicata. Qualche mese fa, l’Asp si è svegliata e ha deciso che la struttura è decadente e che quindi i servizi vanno smembrati e spostati in altri paesi. Scalea, però, è uno snodo importante, un punto di riferimento per i genitori che frequentano la neuropsichiatria infantile, preoccupati per la situazione. A che punto siamo?

“La Bettelini aveva posto un muro. Era orientata a spostare i servizi anche in altri paesi. Il commissario La Regina invece ha preso un impegno sia pubblico, in un consiglio aperto, sia con l’amministrazione. I nostri sforzi sono orientati a mantenere i servizi sul territorio. Abbiamo proposto una serie di luoghi per una sistemazione momentanea, tra cui l’Oasi Federico. Il tempo che venga messo in sicurezza il piano del poliambulatorio. Certo, siamo rimasti sorpresi di tanta urgenza. Proprio ora, quando in passato ex-sindaci hanno fatto più volte quelle scale e ci sono state altre perizie, ma nessuno si è mai mosso.”

Le mamme sono preoccupate. Capiscono gli sforzi, ma temono che come sempre in Calabria il momentaneo diventi definitivo. Riferiscono: “manca meno di un mese alla scadenza della proroga e a parte un interesse iniziale, ora tutta la politica che conta è sparita”. Chi garantisce che i lavori inizieranno e finiranno?

“La Regina si è dimostrato disponibile e noi monitoreremo la situazione. Nel qual caso succederanno procrastinazioni inutili, ci muoveremo di nuovo come stiamo facendo ora.”

L’assessore De Caprio ha mostrato il suo interesse per la questione discarica. Un’altra vecchia storia che aveva animato il dibattito del territorio. Su questo invece com’è la situazione?

“Sono stato poche settimane fa a Catanzaro. C’è il finanziamento per la bonifica, ma a noi interessa anche capire. Sono curioso di vedere cosa c’è sotto. Soprattutto, mi interessa la terza buca che si è riempita in tempi record e che doveva servire addirittura i comuni del circondario. Così si diceva ai tempi dell’amministrazione Russo. Alcuni cittadini segnalavano camion notturni e qualcun altro lamentava brutti odori. Magari non troveremo niente, ma la questione si chiude solo con un’operazione di carotaggio.”

La polemica più grande riguarda però la questione tributi. Chi ha onestà intellettuale sa perfettamente della disastrosa situazione economica del comune di Scalea (che anche in questo fa da scuola ad altri comuni, più riservati). Però è giusto far gravare sui cittadini questa storia? La cittadinanza di Scalea per lungo tempo è stata tenuta in stato di bisogno.

“Non cerco giustificazioni, ma vorrei solo ricordare qualche atto. Nel bilancio preventivo preparato dal commissario, i costi di servizio idrico e Tari erano già previsti. È stata una delle ultime cose fatte dal commissario prima di andarsene. Sono cose che sarebbero comunque successe, chiunque fosse arrivato.”

Sul punto, però, c’è una questione di principio. A Scalea sono spariti registri, computer e milioni, ma una parte del debito deriva da grandi strutture (ed evidentemente grandi interessi) che non hanno mai pagato, mentre altri hanno pagato più volte. Non sarebbe corretto partire da questi e poi magari passare alle concessioni e via di questo passo?

“Alcune grandi strutture sono già venute in comune e hanno iniziato a pagare. Inoltre, stiamo passando a controllare gli allacci abusivi e abbiamo per le mani concessioni che arrivano a fine secolo. È chiaro che chi può deve pagare, mentre se ci si trova in situazioni di indigenza la cosa è diversa. Ricordo anche che prima della nostra amministrazione non si poteva nemmeno fare ricorso per regolamento. Una cosa inaccettabile”.

Una segnalazione inviata in redazione qualche tempo fa ci parlava di irregolarità nella nuova sede della Bcc di Verbicaro. Avete verificato la situazione?

“La segnalazione è arrivata anche a noi. La nuova indagine ha depauperato ulteriormente l’ufficio tecnico, ma una volta che avremo in mano tutte le carte valuteremo anche questa situazione”.

Sulla sua amministrazione c’è molta aspettativa e molta speranza. Scalea spesso è stata un simbolo negativo, quindi potrebbe essere un potente simbolo di riscatto. Avverte la responsabilità? Non pensa di avere in mano situazioni guaste da tempo, ormai ingestibili, e che quindi fa comodo che scoppino in mano vostra? Chi magari vi ha votati perché gli altri non erano più capaci di soddisfare i bisogni potrebbe essere deluso e andar via.

“È una lettura deprimente questa. È vero, dopo ogni rivoluzione ci si aspetta sempre una restaurazione, ma se gli scaleoti avranno pazienza le cose cambieranno. I veri cambiamenti avvengono lentamente.  Le questioni sono tante e incancrenite, penso ad esempio all’aviosuperficie, ma anche alle piccole cose. Abbiamo introdotto le rotazioni nella macchina amministrativa del Comune come è giusto che sia, cosa che prima non c’era. Stiamo là a orario pieno. È anche una questione di cambiare mentalità, anche tra gli stessi collaboratori. Io non credo che tra chi ci ha votati ci siano clienti insoddisfatti di altri, penso che invece anche a Scalea esista un voto di opinione, nonostante qualcuno credeva non esistesse. Veniamo da un passato dal quale non posso che prendere le distanze, nel quale Scalea ha dato il peggio di sé, ma se lo dico è proprio perché amo Scalea.  Quando incontro le persone mi riportano lamentele, ma mi dicono anche di tenere duro e non mollare …”

Anche in Calabria come a Scalea si è rotto qualche pacchetto di voti. Qualche coscienza si è scrostata, chissà se abbastanza. Bisogna essere coscienti che la liberazione non è una boccata d’aria che riempie i polmoni in un attimo. Bisogna capire che con il proprio passato e presente bisogna farci i conti, bisogna fare un lavoro di consapevolezza e analisi. Bisogna riabituarsi al lavoro che comporta la normalità. E dall’altra parte, chi lavora per costruire qualcosa deve essere cosciente della lezione di Leopardi: “gli uomini odieranno sempre di più chi indica il male, rispetto a chi lo fa”.