Sistema Rende: “Non ti preoccupare che gli spacchiamo il culo a quel cesso di Ponzio!”

Gianfranco Ponzio

Sandro Principe non si candidava alle elezioni provinciali del 2009 preferendo appoggiare le candidature di Umberto Bernaudo e di Pietro Ruffolo, politici appartenenti alla sua coalizione. 

“Tale coalizione – scrivono i magistrati della DDA – per il procacciamento di voti e la sua propaganda, godeva dell’appoggio del luogotenente del boss Lanzino, Michele DI PUPPO, e dei suoi sodali, per come è emerso da numerose conversazioni telefoniche oggetto dell’attività captativa. Deve essere premesso che Eugenio DE CICCO, vicepresidente della cooperativa RENDE 2000, ha evidenziato che “anche l’assunzione di Michele Di Puppo fu disposta dall’on. Principe e richiesta al Bartucci, il quale aderì alla richiesta per come mi riferì egli stesso”. 

Il rapporto tra il Di Puppo e la coalizione facente capo a Sandro Principe, sostanzialmente lo scambio tra l’attività di sostegno alle campagne elettorali a fronte di “favori”, emergeva da conversazioni dello stesso Di Puppo: a Rocco Infusino gli chiedeva: “… Ti raccomando che sennò mi metti dentro i casini perché mi stanno facendo alcuni favori… hai capito?”.

A Giacomo Vercillo, dipendente della Rende Servizi Srl, raccomandava di invitare al comizio anche l’onorevole Principe al fine di far convergere sul luogo molta più gente e che “… sì, già ho iniziato a muovermi… questa sera c’è PONZIO che parla là no?… OMISSIS… E invece noi gli facciamo la contromossa e gli meniamo la cosa…”.

In altra conversazione Michele Di Puppo raccomandava a Giacomo Vercillo di informare Principe del suo impegno: “comunque diglielo che sto camminando io… OMISSIS… sto camminando e non ti preoccupare che a PONZIO gli spacchiamo il culo a quel cesso… va bene?”. E Vercillo manifestava il suo apprezzamento…”.

Ora, chi ci segue sa benissimo chi è PONZIO. Sì, altri non è che il “Cinghialotto” ovvero il braccio destro del celeberrimo Cinghiale, al secolo Antonio Gentile. Colui che gestisce l’ufficio di collocamento di Tonino nel settore sanità con la celeberrima cooperativa Seatt e altre società “scatole cinesi”. Ponzio ha cominciato proprio da Rende la sua irresistibile ascesa. Da quando Manna ha preso in mano il Comune, il “Cinghialotto” è entrato in tutto e per tutto nel comitato d’affari che fino all’altro ieri vedeva uniti Marcello il pentito e il rais rendese. Ma tutti sapevano che per Principe, prima o poi, sarebbe scattata la tagliola.

Dal 2007 in poi, infatti, anche attraverso inchieste giornalistiche “mirate” e con qualche consigliere comunale di opposizione, il Cinghiale aveva deciso che avrebbe tolto Rende a Sandro Principe. Con le buone o con le cattive. Ma non è stata un’impresa facile perché Principe si è “difeso” in tutti i modi attraverso i suoi sodali del PD. Che, come abbiamo scritto più volte, gli hanno salvato la faccia e la fedina penale anche quando Bernaudo e Ruffolo furono arrestati nell’inchiesta del 2012.

Oggi che la protezione non c’è più, ecco l’amara verità. Principe culo e camicia con il clan Lanzino a favore (anche) degli affari del PD e Ponzio culo e camicia già da allora con la banda del Cinghiale, che oggi, come tutti sanno, detta i tempi delle inchieste giudiziarie. E presto comanderà Rende a suo piacimento senza sindaci “pentiti” o onorevoli in bassa fortuna in mezzo alle scatole. 

Un quadro veramente deprimente. Da qualsiasi parte lo vogliate guardare…