Soverato, De Gregori e la sua Orchestra: due ore di magia alla Summer Arena

E’ partita nel migliore dei modi la quarta edizione della Summer Arena, la struttura, oggi fresca di restyling, ideata e gestita dalla Esse Emme Musica di Maurizio Senese al campo Marino di Soverato, che da qualche anno a questa parte sta portando nella Perla dello Jonio i migliori spettacoli musicali dal vivo, con ottimi riscontri di pubblico, coniugando la bellezza di Soverato e del suo mare al successo che puntualmente la pone all’attenzione nazionale.

Ieri sera il taglio del nastro è toccato a Francesco De Gregori che si è esibito nell’unica tappa calabrese del nuovo tour che lo vede accompagnato insolitamente da un’orchestra oltre che dai musicisti che lo affiancano ormai da tempo, nelle migliori location di tutta Italia. Ad aprire la serata del “De Gregori & Orchestra – Greatest hits live” sono state le voci della rossanese Ylenia Lucisano che ha aperto la manifestazione con tre brani in duo con chitarra, e del cantautore Francesco Tricarico, che ha presentato altrettante canzoni, in duo con pianoforte.

Poi è toccato al protagonista della serata e dei suoi grandi successi offerti al suo pubblico in un contesto nuovo, sinfonico appunto, accompagnato sul palco dalla Gaga Symphony Orchestra, diretta da Simone Tonin e composta da 40 elementi, dallo Gnu Quartet, (Raffaele Rebaudengo alla viola, Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino e Stefano Cabrera al violoncello che ne ha pure realizzato le orchestrazioni), e dalla consueta band (Guido Guglielminetti al basso, Carlo Gaudiello al pianoforte, Paolo Giovenchi alle chitarre, Alessandro Valle alla pedal steel guitar e al mandolino e Simone Talone alle percussioni), oltre che dalle due coriste – le sue “cocche”, come le ha definite lui -, Vanda Rapisardi e Francesca La Colla.

In scaletta, dopo una intro con “O Venezia che sei la più bella” eseguita solo dalla Orchestra, è stata “Generale” ad aprire le danze: a seguire, tutti i brani più o meno celebri e più versatili dal punto di vista sinfonico, del cantautore. Da “Il cuoco di Salò” e “La Storia” a “Pablo” e “Due zingari”, passando per “La valigia dell’attore” e “La leva calcistica della classe ’68”, ed ancora “Un guanto”, “Sempre e per sempre”, “Bufalo Bill”, “Santa Lucia”, “Alice”, “La donna cannone”, “Vai in Africa, Celestino!”, “Pezzi di vetro”, “Cardiologia”, “L’abbigliamento del fuochista”, “Titanic”, “Buonanotte fiorellino” e “Rimmel” per gli encore che hanno salutato la serata. Prima tra i tre bis ha trovato spazio anche una versione molto delicata di “Can’t help falling in love” di Elvis Presley: «Una delle canzoni più belle della storia – l’ha presentata De Gregori -, infatti non l’ho scritta io…».Due ore di grande magia. Con il suo abbigliamento un po’ casual e una sigaretta fra le mani, De Gregori si racconta nei suoi testi, introduce alcune canzoni – anche se, come lui stesso afferma, “le canzoni non devono essere spiegate” – come nel caso di “Un guanto” un brano ispirato alla serie di quadri intitolata “Ein Handschuh” (ovvero un guanto) del pittore e scultore tedesco Max Klinger: una ragazza perde un guanto, forse volontariamente o accidentalmente, mentre pattina sul ghiaccio. Un signore dietro di lei lo raccoglie per poterglielo restituire, ma non riesce a raggiungerlo: “Un gentiluomo, un infedele lo seguì con lo sguardo e stava quasi per raggiungerlo, ma già troppo in ritardo”. È una canzone che parla dell’amore che fa perdere la testa, della voglia di raggiungere qualcosa senza però riuscirci: “e all’amore e alle sue pene, il guanto si era già posato in quel quadro infinito, dove Psiche e Cupido governano insieme”.

Prima di salire sul palco il cantautore è stato omaggiato da un’Ancora magnogreca del maestro orafo crotonese Michele Affidato, consegnatagli dal figlio Antonio. Mentre a precedere le esibizioni musicali, ci ha pensato la giornalista Rossella Galati che ha introdotto la serata insieme al promoter Maurizio Senese e al sindaco di Soverato Ernesto Alecci.