Tirreno. Fioriture algali: tutta colpa dei cosentini che usano il wc

Anche quest’anno, se il buongiorno si vede dal mattino, il litorale tirrenico cosentino sarà decorato da bellissime aiuole marine di fioriture algali. Una scenografia che piace molto ai politici calabresi che ogni anno si adoperano per creare le giuste condizioni ambientali affinché tale rinomato fenomeno possa ripetersi. E non devono fare molto: basta non far funzionare i depuratori così come succede dalla loro installazione ad oggi. Sta tutto qui il segreto dei giardini marini di fioriture algali che tutto il mondo ci invidia. Uno spettacolo naturale che non avviene in nessun altro “luogo” del Mediterraneo, almeno non nelle forme con le quali si manifesta da noi. Un dono che rende uniche le nostre spiagge ogni anno, grazie proprio alle politiche ambientali della regione, prese d’assalto da miliardi e stramiliardi di agenti patogeni che hanno definitivamente scelto la Calabria, e in particolare il Tirreno cosentino, come luogo dove villeggiare.

A favorire il loro arrivo e la loro permanenza lungo tutto il litorale tirrenico cosentino oltre al microclima ideale alla loro proliferazione, e alla rinomata accoglienza del sud, l’esigenza incontenibile dei cosentini ad usare, specie in estate, i servizi igienici. Una pratica incentivata dalla politica nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (vedi bonus carta igienica), che mira a conservare le tradizioni tipiche delle comunità in via di sviluppo, come quella di usare il wc, che a Cosenza e provincia, si tramanda da padre in figlio.

Un modo intelligente per valorizzare il nostro litorale, partendo dalle risorse locali: la merda. Che come si sa può essere trasformata in oro. Ed è quello che la politica ha sempre fatto: permettere a tutti di sversare a mare ogni tipo di porcheria, senza mai provare a porre rimedio a tutto questo. Del resto basterebbe davvero poco: ordinare a tutti i comuni (competenti) di attivare i depuratori, dotandoli di personale e risorse, e punendo chi non lo fa con severe sanzioni.

Fare questo semplice “atto amministrativo” comporterebbe però la perdita, ogni estate, di stramiliardi di agenti patogeni che non troverebbero più le condizioni ambientali giuste per villeggiare da noi, e per questo potrebbero scegliere di andare altrove con grave danno per i dermatologi e virologi cosentini. Una fetta di economia che non possiamo permetterci di perdere, e bene fa Orsomarcio a continuare la linea della coltivazione delle fioriture algali. Un bene prezioso a cui non possiamo rinunciare. E chi oggi critica il color cacca tipico dei fiori acquatici che adornano i nostri giardini marini, dicendo che poco si intona con l’azzurro del mare, domani capirà l’importanza economica ma soprattutto cromatica di questa scelta.

Si sa: non tutti possono comprendere il valore artistico e ambientale di questa coraggiosa scelta. E poi diciamolo: dopo lo spot di Jovanotti, quello di Versace, quello di Bova, e tutti gli altri, quello del mare fiorito resta il miglior biglietto da visita che la politica potesse pensare. Tutto il resto sono le solite chiacchiere fatte da chi non ama la Calabria e si ostina a raccontare solo il negativo, senza mai vedere il lato bello e positivo di questa terra. Persone che non amano la natura e che hanno dimenticato, o forse non l’hanno mai saputo, che “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. Le fioriture algali, appunto! E ogni fiore è segno di amore: peace e love a tutti.