Unical, quel bando di gara cucito su misura per Unicredit e lo scandalo dei pagamenti

E’ da tempo che riceviamo molte segnalazioni in merito all’aggiudicazione e alla gestione del servizio di tesoreria dell’Università della Calabria, che ormai dal 2014 (e fino al 2022!!!) è in mano alla potentissima Unicredit. La questione è ritornata a galla nel momento in cui, con la scadenza del pagamento delle tasse, molti genitori e studenti hanno “scoperto” che si poteva pagare solo con carte di credito (addirittura niente contanti!!!) “benedette” dall’Unicredit e l’occasione è propizia per riepilogare il tutto con due lettere che spiegano bene da un lato l’aggiudicazione del servizio e dall’altro la gestione. 

PRIMA LETTERA 

Ho letto l’articolo sulle ditte “amiche” del Centro Residenziale dell’Università della Calabria.

Ebbene, vi scrivo perché sono venuto a contatto con quell’ambiente per motivi di lavoro. Ragion per cui vi invito ad approfondire l’aggiudicazione del servizio di tesoreria avvenuto a settembre 2014 con un bando di gara “cucito su misura” per Unicredit, sponsorizzata spudoratamente dal professore Santoro e dall’allora direttore del Centro Residenziale dell’Unical, Francesco Santolla.

Vi sono anche delle impugnazioni presentate da una banca concorrente ma il tutto si è risolto nella classica bolla di sapone.

Il sopra menzionato bando presenta delle irregolarità rilevanti, in primis la durata abnorme di ben 8 anni, in spregio alle piu elementari regole degli appalti, che lega mani e piedi l’Ateneo a Unicredit.

Lettera firmata

SECONDA LETTERA

Il 30 novembre scorso scadevano i termini per il pagamento della seconda rata delle tasse universitarie all’Unical, da versare alla banca della tesoreria, che com’è noto, è l’Unicredit (in questo caso di Rende). La cosa terrificante è che ai tanti ragazzi in fila per poter effettuare in tempo il pagamento è stato detto candidamente che non potevano pagare in contanti ma solo con carte di credito della Unicredit. Vi lascio immaginare lo sconcerto dei ragazzi in prima battuta e poi quello dei genitori quando hanno ascoltato la richiesta dei “baroni” dell’Unical.

Per quanto mi riguarda (sono madre di una studentessa) ho provato ad effettuare il pagamento con un bollettino di post-pay ma non è stato possibile. Ho cercato di informarmi meglio e sono riuscita a sapere che questa “novità” è stata imposta con una recentissima disposizione dell’Università della Calabria. Ho visto ragazzi che erano andati comprensibilmente in panico per questa paradossale vicenda e successivamente, leggendo Iacchite’, ho scoperto che il Codacons è intervenuto nella questione producendo un esposto all’Antitrust. Ha fatto benissimo e mi auguro vivamente che qualcuno faccia qualcosa per spezzare questo vergognoso modo di fare affari.

Lettera firmata