Villa San Giovanni, bufera senza precedenti: il ruolo della Caronte&Tourist

Nino Repaci

Appalti pubblici aggiustati, telecomandati, per favorire sempre e solo la holding internazionale padrona del traghettamento tra Reggio Calabria e Messina. È una vera e propria bufera quella che ha travolto l’amministrazione di Villa San Giovanni e la Caronte&Tourist, società che da decenni monopolizza o quasi l’attraversamento dello Stretto di Messina e i collegamenti con le isole minori.

Nel giro di poche ore, agli arresti disposti dalla procura di Reggio Calabria sono finiti il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, di Forza Italia, fratello del senatore Marco Siclari; il presidente della Caronte, Nino Repaci; l’amministratore delegato Calogero Famiani; il geometra Giancarlo Trunfio dell’Ufficio Tecnico del Comune; un vigile urbano, Vincenzo Bertuca; l’Ingegnere Francesco Morabito, capo dell’Urbanistica. Ma almeno altre sei persone sono destinatarie di provvedimenti cautelari.

Le contestazioni sono corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e, solo per un indagato (il cui nome non è ancora noto), concorso esterno in associazione mafiosa.

Al centro delle accuse, secondo le prime indiscrezioni, la gestione dei piazzali necessari al servizio traghettamento, che Caronte avrebbe sempre gestito a proprio piacimento. Più lavori pagati con soldi pubblici, ma piegati alle esigenze della holding dei traghetti.

Per Villa San Giovanni è una bufera senza precedenti, ma anche per la holding del mare l’inchiesta della procura reggina potrebbe essere una grana complicata da gestire.

Sebbene l’amministrazione già in passato sia finita al centro di inchieste giudiziarie, che hanno messo in luce persino i fin troppo cordiali rapporti fra politici e clan, è la prima volta che nell’occhio del ciclone ci finisce insieme alla holding del traghettamento. Una presenza fisicamente, economicamente e politicamente ingombrante, che per decenni ha più o meno silenziosamente condizionato l’amministrazione cittadina.

Caronte, uno dei principali attori del trasporto marittimo in Italia

Con base a Villa San Giovanni da più di cinquant’anni, la Caronte, originariamente della sola famiglia Matacena, è stata lambita ma mai travolta da inchieste, non ultima quella che ha coinvolto l’ex parlamentare di Forza Italia oggi latitante a Dubai, Amedeo Matacena, uscito dall’azienda di famiglia prima della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa come referente politico del clan Rosmini.

Stretto di Messina, arrestati sindaco di Villa San Giovanni, ad e presidente del servizio traghetti per corruzione

Unica alternativa all’ormai ridotto all’osso servizio di traghettamento offerto da Rfi sulla tratta fra Villa San Giovanni e Messina, Caronte&Tourist controlla anche i collegamenti con tutte le isole minori siciliane (Eolie, Pelagie, Egadi) e Porto Empedocle.

In più, da tempo ha inaugurato la tratta Messina-Salerno. Secondo i dati ufficiali, sulle sue navi viaggiano ogni anno almeno 5milioni di passeggeri. Un volume d’affari assicurato grazie a rotte gestite quasi in regime di monopolio, ma anche – si suggerisce in ambienti investigativi – una straordinaria leva di contrattazione con la politica. Fonte: Repubblica