Bufera sulla magistratura, Spina si dimette dal Csm

Un plenum straordinario convocato in piena bufera sulla magistratura. E solo dopo aver chiesto alla procura di Perugia di trasmettere le carte dell’inchiesta sulle toghe. È quello convocato dal Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura per il 4 giugno. “Si impone oggi un confronto responsabile tra tutti i componenti per la forte riaffermazione della funzione istituzionale del CSM a tutela dell’intera Magistratura”, fanno sapere da Palazzo dei Marescialli specificando che la riunione del consiglio è fissata per le 16.30. Nel corso della riunione “verrà anche preso atto delle sopravvenute dimissioni del Consigliere Luigi Spina”. L’ormai ex consigliere di Unicost, la corrente di centro delle toghe, è indagato dalla procura umbra per rivelazione di segreto e favoreggiamento di Luca Palamara, il pm al centro dell’inchiesta accusato di corruzione. Lo stesso comitato di presidenza del Csm rende noto di aver chiesto alla procura di Perugia, “con riferimento al procedimento che vede coinvolti alcuni magistrati, la trasmissione degli atti ostensibili oltre quelli già in possesso del Consiglio”.

Fuori dalla corrente e dagli incarichi, Unicost parte civile in caso di processo. Unità per la costizione, la corrente alla quale sono iscritti Luca Palamara e Luigi Spina, ha deciso di marcare le distanze con i due magistrati indagati a Perugia rispettivamente per corruzione e rivelazione di segreto e favoreggiamento. “Ai colleghi Spina e Palamara, iscritti a Unità per la Costituzione, ai quali auguriamo di potere chiarire tutto tempestivamente, chiediamo di assumersi le rispettive responsabilità politiche, adottando le decisioni necessarie delle dimissioni dall’istituzione consiliare e dalla corrente”, scrivono in una nota il presidente e il segretario Mariano Sciacca ed Enrico Infante. A stretto giro ecco la “decisione necessaria” adottata da Palamara: l’autosospensione, ma dall’Associazione nazionale magistrati, il sindacato delle toghe.  “Sono certo di chiarire i fatti che mi vengono contestati. Il mio intendimento ora è quello di recuperare la dignità e l’onore e di concentrarmi esclusivamente sulla difesa nel processo di fronte a tali infamanti accuse. Per tali ragioni mi assumo la responsabilità di auto sospendermi dal mio ruolo di associato con effetto immediato”. Lo scrive il pm romano Luca Palamara, indagato per corruzione a Perugia, al presidente dell’Anm Pasquale Galasso.

Unicost contro Palamara e Spina – “Al di là delle polemiche e delle strumentalizzazioni, Unità per la Costituzione, ma ancor prima ciascuno dei suoi associati, non possono accettare la perdita di credibilità davanti ai colleghi e ai cittadini. Riteniamo che questa non sia vuota retorica, ma sostanza – si legge nella presa di posizione al termine del Comitato di coordinamento convocato dal presidente Sciacca – Ci aspettiamo quindi che, pur in una fase delle indagini ancora iniziale e soggetta alle successive verifiche e sempre augurandoci che non sia così come sembra, vi siano già da ora elementi tali da imporre una serie di determinazioni al gruppo che intende, in tal modo, assumere la propria responsabilità politica senza sconto alcuno”. Sia l’ex presidente dell’Anm Palamara, indagato a Perugia per corruzione, sia l’autosospeso consigliere del Csm, Luigi Spina, per il quale i reati ipotizzati sono rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale sono iscritti alla corrente moderata della magistratura. Se l’inchiesta di Perugia sfociasse in un processo, Unicost si costituirà parte civile“a tutela dell’immagine del gruppo, gravemente lesa” ha aggiunto Sciacca, chiedendo alle istituzioni, a nome della corrente, di “intervenire tempestivamente”. “Più leggiamo gli articoli e ancor più ci convinciamo del danno forse ancora non compiutamente calcolabile che la vicenda all’attenzione della magistratura perugina porterà alla magistratura italiana”, conclude la nota.

Lepre e Cartoni: “Sempre corretti”. Anm: “Rapporti gravi con politici” – Intanto, i consiglieri di Magistratura IndipendenteAntonio Lepre e Corrado Cartoni, che secondo alcune rivelazioni riguardanti l’inchiesta di Perugia hanno partecipato a incontri con Luca Lotti e Cosimo Ferri sulla scelta del nuovo procuratore di Roma, si difendono e in una nota scrivono: “Il nostro comportamento è sempre stato improntato alla massima correttezza. Non siamo mai stati condizionati da nessuno, Marcello Viola è il miglior candidato alla Procura di Roma e solo ed esclusivamente per questo motivo lo sosteniamo”. Sul caso Lepri-Cartoni, interviene l’Anm: “Reagiamo con forza a ogni distorsione che tenti di minare il corretto svolgimento dell’attività consiliare e, con esso, l’autorevolezza e la credibilità dell’Istituzione le cui regole e prerogative sono garanzia della indipendenza della magistratura e tutela dei diritti dei cittadini”.

“Gli accadimenti e le frequentazioni riferiti dagli organi di stampa, sotto il profilo etico e deontologico, costituiscono una grave violazione commessa da parte di chi, in attuazione delle norme costituzionali, ha la responsabilità di far parte” del Csm e “sono in palese contrasto con i principi e i valori che orientano i magistrati nel loro operare quotidiano”, scrive l’Anm in una nota, in cui “”ritiene sia necessario avviare, all’interno della magistratura, una ampia e diffusa riflessione sulla necessità di apprestare presidi ancora più forti rispetto al rischio di condizionamento e di distorsione del fisiologico percorso istituzionale che deve necessariamente essere rispettato per l’assunzione di tutte le decisioni del Consiglio Superiore della Magistratura”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano