Calabria, l’economia smarrita: persi 7mila posti di lavoro

La Calabria arretra sempre di più.

E’ quanto emerge dallo studio sull’economia regionale di Unindustria Calabria dal titolo “L’economia smarrita”, che verrà presentato nel corso dell’Assemblea generale degli industriali calabresi che si terrà domani, al Teatro Politeama di Catanzaro, alla presenza del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

Nello studio, redatto dall’economista Rosanna Nisticò dell’Università della Calabria, si legge che “dinamiche contrastanti caratterizzano la congiuntura economica della Calabria. A deboli segnali di miglioramento – si evidenzia – si contrappone il persistere di tendenze nettamente negative.

Alle variazioni positive delle esportazioni regionali e nell’aumento del tasso di crescita delle imprese, si contrappongono le pessime dinamiche degli indicatori del mercato del lavoro che racchiudono molta della precarietà dell’economia calabrese: 22,9% è il tasso di disoccupazione, solo il 38,9% quello di occupazione.

Nel 2015 la regione ha perso 7 mila ulteriori occupati (sono 104 mila in meno rispetto al 2004), il tasso di attività è, infatti, diminuito.

La Calabria ha smarrito nel corso del 2015 ulteriori pezzi della propria ricchezza: subiscono un ridimensionamento tutti i settori produttivi tranne l’agricoltura. Vistoso e preoccupante è il calo degli addetti nel settore manifatturiero (-10%, circa 5 mila unità in meno nell’ultimo anno).

L’economia calabrese – si legge ancora – sta perdendo ancora terreno in termini di capacità comparata di produrre reddito, di trattenere residenti, di attivare forza lavoro potenziale, di generare nuova e buona occupazione. In questo percorso vengono smarriti pezzi di economia, di valori produttivi, di assetti sociali.

Contestualmente, fasce di popolazione smarriscono la direzione dei percorsi formativi, l’orientamento nella transizione scuola-lavoro, la fiducia in un futuro di benessere. Emergono nuove e diverse disuguaglianze e il senso diffuso di peggioramento delle condizioni generali di qualità della vita”.