Coronavirus, primi casi a Castrovillari e Cassano ma senza allarmismi

“Ho il dovere di informarvi, con profondo dispiacere, di avere appreso che è stato accertato un caso positivo al coronavirus a Cassano centro”. A scriverlo su FB è il sindaco di Cassano Gianni Papasso. “La persona si trova presso la sua abitazione e non è, quindi, ricoverata. Ovviamente sono già in contatto con il responsabile locale dell’Asp che ha raccomandato alla persona interessata e al suo nucleo familiare di rimanere a casa e di osservare scrupolosamente le direttive già impartite. Senza eccedere in allarmismi, saranno assunte con assoluta responsabilità e fermezza tutte le iniziative che il protocollo al riguardo prevede. Vi aggiornerò costantemente sull’evoluzione del caso. Ancora con maggiore enegia, vi invito a rimanere a casa”.

Anche il sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito ha annunciato un caso positivo nella città del Pollino ma ha tranquillizzato tutta la cittadinanza sul fatto che la persona interessata non ha avuto nessun contatto con l’esterno ormai dallo scorso 17 marzo. Ecco i due post scritti ieri notte dal sindaco di Castrovillari.

“Devo comunicare con rammarico, ma senza preoccupazioni particolari, che è stato accertato un caso positivo a Castrovillari. La persona sta bene ed è senza sintomi. È a casa propria e non ricoverato. Nessuno deve preoccuparsi perché la persona, un militare, appena giunto a Castrovillari, è stato messo subito in quarantena dal 17 marzo. Non proveniva da zone rosse del nord. Per questo motivo non ha avuto contatti con nessuno. Era controllato dal proprio medico curante che per sicurezza ha richiesto effettuazione di un tampone, oggi risultato positivo. Noi tutti manteniamo il comportamento richiesto che è quello di restare a casa. Ho letto alcuni commenti e devo dire che non si è capito bene il senso del mio post. Il militare non è in servizio alla Manes. È venuto a Castrovillari il 17 perché avevano chiuso la sua caserma. Il 17 non era entrato in vigore il divieto di spostamento che è stato posto con DPCM del 22 marzo. Non proveniva da zona rossa. È stato molto diligente perché ha chiamato il sottoscritto ed il suo medico curante prima ancora di venire per sapere come fare la quarantena. Ha richiesto subito di sottoporsi a tampone ma gli è stato fatto soltanto due giorni fa. Ha fatto la quarantena in un appartamento da solo. Il post voleva rassicurare tutti sul fatto che non hanno avuto sicuramente contatti con una persona che è sempre stata in casa. Non credevo iniziasse una caccia alle streghe verso una persona che ha usato estrema correttezza. Cerchiamo di augurare una pronta guarigione ad una persona piuttosto di dare colpe che non ha”.